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Bari/ Facoltà Medicina: tanti fuori corso. «Sconto» di 2 esami per frequentare

Rivoluzionato il sistema degli esami da certificare. Più facile accedere alle lezioni dell’anno successivo.

 

 Troppi fuoricorso per le professioni sanitarie. La facoltà di Medicina cerca un rimedio e in consiglio delibera l’eliminazione delle propedeuticità per gli esami. Se fino all’anno scorso i ragazzi per iscriversi all’anno successivo dovevano aver completato tutti gli esami del precedente, oltre ovviamente a garantire la frequenza delle lezioni, adesso le regole cambiano in base ad una formula: n-2. In sostanza, basterà aver sostenuto il numero degli esami complessivo previsto per l’anno di studi meno due. Se ad esempio per il primo anno sono previsti 6 esami, se ne potranno tenere 4 per iscriversi al secondo anno. La decisione è stata presa soprattutto per contrastare l’elevata percentuale di fuoricorso, pari a quasi il 40 per cento. Su 800 iscritti, 300 non risultano in regola con gli esami. La presenza di fuoricorso comporta delle conseguenze anche dal punto di vista finanziario. Il ministero infatti distribuisce i fondi in base alla produttività di ciascuna facoltà e questa produttività viene regolata considerando anche gli esami sostenuti dai ragazzi. Negli anni passati interi corsi sono stati a rischio perchè considerati poco produttivi, a cominciare dalla stessa Infermieristica.
«Ora – spiega il preside della facoltà Paolo Livrea – bisognerà solo definire le propedeuticità. Nel senso che il consiglio ha deliberato di eliminarle, ma dobbiamo fissare quali sono gli esami che comunque bisogna tenere, in base alla regola n-2 per sostenere ad esempio un altro esame del secondo anno. Questa decisione è stata presa proprio perchè bisognava affrontare difficoltà logistiche, di organizzazione interna, ma anche per cercare di ridurre il numero di fuoricorso». La delibera è passata con il via libera degli studenti. «E’ stata una decisione importante, da noi di Azione universitaria sostenuta – spiega Giovanni De Biasi, rappresentante per Azione universitaria in consiglio – perchè in questa maniera si può ridurre il numero di fuoricorso e quindi usufruire di maggiori finanziamenti dal governo». Il ministero inoltre ha dato il via libera all’incremento del 10 per cento delle iscrizioni (32 studenti in più) mentre resta al palo il protocollo di intesa tra Università e Regione per regolare i rapporti con il Policlinico. L’accordo, dopo quattro anni, era stato sottoscritto e successivamente emendato dal consiglio di facoltà di Medicina. E’ stato poi rimandato indietro dalla Regione che ha dato parere favorevole solo alla prima bozza. La procedura si è bloccata ed è a rischio l’intera attività del Policlinico e della facoltà.

Samantha Dell’Edera

Corriere del Mezzogiorno