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Mostra del grande maestro del Bauhaus Alfredo Bortoluzzi

Un corpus di cento opere, tra cui acquerelli, disegni e incisioni.

 

 E’ in programma mercoledì 7 dicembre, alle ore 18, nella Galleria della Fondazione Banca del Monte "Domenico Siniscalco Ceci", l’inaugurazione della mostra intitolata "Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell’arte" curata da Guido Pensato e Gaetano Cristino.

Si tratta della seconda iniziativa di divulgazione del "Fondo Alfredo Bortoluzzi", la raccolta di opere del grande pittore italo-tedesco, costituita l’anno scorso dalla Fondazione Banca del Monte per conservare e valorizzare il patrimonio artistico lasciato dal grande maestro del Bauhaus alla morte, avvenuta a Peschici nel 1995.

Ad illustrare il significato e i contenuti dell’esposizione, interverranno il Presidente della Fondazione, avv. Francesco Andretta, la storica dell’arte Gisela Barche, e i due curatori, della mostra e del Fondo Bortoluzzi, Guido Pensato e Gaetano Cristino.
Nel dicembre 2010 il Fondo Bortoluzzi era stato presentato ufficialmente al pubblico on la mostra "Personae, i ritratti, gli autoritratti e le maschere".

Ora, il programma di studio, organizzazione, gestione e valorizzazione delle oltre 600 opere di Bortoluzzi di proprietà della Fondazione Banca del Monte

Si cambia tema nel secondo appuntamento: attraverso un corpus di cento opere, tra cui acquerelli, disegni e incisioni, la mostra tenterà di ricostruire le tappe più significative ed i luoghi nei quali si sono realizzate ed espresse la biografia privata, familiare e creativa di Bortoluzzi. Le opere che saranno esposte consentiranno inoltre di ripercorrere, a partire dai ‘luoghi’, il complesso itinerario umano ed artistico di Alfredo Bortoluzzi lungo un arco di tempo di oltre settant’anni: dal 1924, alla sua morte.

La nuova mostra tematica sarà, come vuole il programma del Fondo Alfredo Bortoluzzi, accompagnata dalla pubblicazione del ‘Quaderno’ numero 2, non solo un prezioso catalogo delle opere esposte, ma un percorso di studio approfondito dedicato ai temi delle esposizioni, alle ricerche ed agli studi sull’Artista. Nel secondo numero del ‘Quaderno’ sarà possibile leggere un’intervista inedita rilasciata da Bortoluzzi nel 1992 alla storica dell’arte Gisela Barche, saggi di Stefan Nienhaus, docente presso l’Ateneo foggiano, su "Il Bauhaus e la cultura della Repubblica di Weimar" e dell’architetto e storico dell’arte Gianfranco Piemontese su "Alfredo Bortoluzzi e il Gargano" e numerose testimonianze e ricordi di artisti come Alfred Wittwar, Corrado Terracciano, Giuseppe Bazzocchi, Nicola Liberatore, Enzo Ruggiero e del fotografo Mimmo Attademo, che nel 1983 realizzò un reportage fotografico su Bortoluzzi. La seconda mostra del Fondo Alfredo Bortoluzzi è anche occasione per un ulteriore arricchimento degli strumenti comunicativi della Fondazione Banca del Monte che si è dotata di del codice Qr (Quick Response), il codice a barre bidimensionale che si può stampare sui materiali di advertising classico per fornire contenuti multimediali esclusivi a chi è dotato di telefoni cellulari e smartphone abilitati alla lettura. In questo caso, inquadrando la matrice composta da quadretti bianchi e neri, si viene collegati con il site-mobile della Fondazione per avere accesso a contenuti specifici del Fondo Alfredo Bortoluzzi.

Il codice Qr si aggiunge ai diversi strumenti multimediali (sito tradizionale, pagina facebook, canale youtube) attraverso i quali la Fondazione Banca del Monte promuove la propria attività. La mostra sarà visitabile dal 7 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012, dalle ore 9 alle 13 e dalle 17 alle 19. Giorni di chiusura: 24, 25, 26, 31 dicembre 2011 – 1, 2, 6 gennaio 2012. L’ingresso è libero. Per informazioni, si può telefonare 0881.712182

Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 – Peschici,Foggia, 1995), pittore, ballerino e coreografo,nasce in Germania da genitori italiani. Frequentadapprima l’Accademia,di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come "gioco con le cose ultime". Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. "Esule a Parigi", si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie.

Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E’ protagonista tra l’altro della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto "un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo".

Carlo Munari