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Riccardi: ‘l´ospedale di Manfredonia non chiuderà’

‘Gli ospedali di Manfredonia, San Severo e Cerignola sono gli unici presidi della Capitanata che non potranno mai essere declassati. Lo dicono i numeri. Pertanto il nostro nosocomio non si tocca, si vada a mettere mani sulle strutture in seria difficoltà e non sull´ospedale di Manfredonia che ha tutti i requisiti per diventare uno dei capisaldi del sistema sanitario provinciale’. Sono le parole del sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, durante la conferenza pubblica a difesa dell´ospedale Camillo De Lellis tenutasi davanti a centinaia di persone nell´auditorium comunale. Riccardi, supportato da assessori comunali, consiglieri regionali e comunali, segretari di partito, parlamentari e personale medico e paramedico, ha lanciato la sfida a chi vuole distruggere uno dei presidi sanitari più importanti della Daunia, un ospedale che da oltre cinquant´anni serve un bacino d´utenza che va da Zapponeta a Monte Sant´Angelo, da Mattinata a Vieste. ‘I problemi ci sono – aggiunge Riccardi -, non possiamo fare finta di niente, ma non dimentichiamo nemmeno tutti i servizi sanitari che Manfredonia ha ottenuto grazie alla buona azione politica degli ultimi anni. Ecco perchè il presidio ospedaliero in questione deve tornare ad essere una struttura di eccellenza intermedia, con la lungodegenza, l´ortopedia e l´ostetricia. Perdere l´ospedale significa perdere un´altra azienda e altri posti di lavoro’. Poi Riccardi ha iniziato a rivolgere appelli. Ai medici di famiglia: ‘indirizzate i vostri pazienti all´ospedale di Manfredonia. Non è concepibile che oltre il 50% delle nostre concittadine vanno a partorire a Foggia e San Giovanni Rotondo. Dobbiamo superare i 500 parti annui e diminuire i cesari’. Agli operatori sanitari: ‘in questo momento c´è bisogno di grossi sacrifici, e i primi a promuovere l´ospedale dovete essere voi’. Ai politici: ‘devono avere il coraggio di fare anche scelte infelici, devono guardare ai problemi del proprio territorio e non devono affatto sottovalutare il Piano di Rientro, perchè in Puglia ci sono ben 514 medici precari, 54 nella sola Capitanata. vanno salvaguardati, senza di questi la sanità è al collasso’.