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Diga Occhito, allarme siccità del Copagri. «Aziende agricole a rischio in Capitanata»

Inneo: «Urgente razionalizzare distribuzione dell’acqua». L’invaso è al cinquanta per cento della sua capacità.

 

 «Con la diga di Occhito mezza vuota, la disponibilità idrica per l’agricoltura di Capitanata è ormai ridotta ai minimi termini. Per questo chiediamo che si avvii subito un percorso per trovare una soluzione definitiva al problema». È l’allarme lanciato dal presidente provinciale della Copagri (Confederazione produttori agricoli) di Foggia, Luigi Inneo. «Purtroppo — afferma Inneo — i problemi ritornano sempre a galla, dopo alcuni anni di normalità delle precipitazioni piovose sul territorio di Capitanata, nei quali tutti hanno dimenticato di dover risolvere in modo definitivo il problema dell’acqua, ci ritroviamo nuovamente alle prese con l’emergenza siccità. Si tratta di una situazione di crisi che aggiunta alle già considerevoli difficoltà del settore rischia di mettere in ginocchio definitivamente l’agro-alimentare di Capitanata. La diga di Occhito attualmente è al 50 per cento della sua capienza, contenendo soltanto 110 milioni di metri cubi d’acqua, 60 in meno dello scorso anno, rispetto ai 220 milioni di capacità complessiva dell’invaso. Inoltre va rilevato che 60 milioni di metri cubi sono già da destinare all’Acquedotto Pugliese per uso civico».
Pertanto, secondo Copagri «è evidente che per l’uso agricolo restano solamente, visto il perdurare di queste condizioni climatiche, 50 milioni di metri cubi ed è di conseguenza urgente razionalizzare la distribuzione dell’acqua, ponendo fine a erogazioni inutili in questo periodo, oltre che affrontando, seriamente e una volta per tutte, il problema dell’irrigazione. Che fine ha fatto — chiede Inneo — il depuratore delle acque reflue del Comune di Foggia, costato svariati milioni di euro alla collettività? Perché non è mai entrato in funzione? Siamo stufi di dover rincorrere le emergenze affrontando problemi atavici che dovrebbero essere da tempo risolti in modo permanente. Invitiamo quindi la Regione Puglia, la Provincia di Foggia ed il Comune capoluogo a sedersi intorno ad un tavolo, unitamente alle associazioni di categoria, per trovare una soluzione definitiva in grado di permettere alle aziende agricole di Capitanata di programmare efficacemente ed a lungo termine le produzioni, al fine di essere maggiormente competitive sui mercati».