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Finalmente il sole, ma si teme per Occhito

«Sciolta la neve la diga non reggerà».

 

 Primo giorno di sole in provincia di Foggia, dove la neve e il maltempo delle scorse settimane hanno causato disagi e problemi i cui effetti, soprattutto nei Monti Dauni, sono ancora ben visibili e tutt’altro che risolti. Ma con i primi raggi di sole adesso l’attenzione e l’emergenza si sposta sulla neve che quando si scioglierà andrà ad ingrossare il torrente Fortore le cui acque sfociano nella diga di Occhito. Quello che temono gli esperti, oltre che le comunità locali, è l’arrivo di una probabile piena. Per evitare problemi quasi sicuramente sarà necessario aprire le paratoie della diga facendo defluire l’acqua in eccesso che, come già avvenuto due anni fa, andrà ad allagare le campagne e i territori già colpiti dal maltempo delle scorse settimane. Un allarme è stato lanciato da Matteo Perillo, responsabile provinciale del Paser (Pubblica assistenza soccorso emergenza radio), l’associazione di volontariato e protezione civile che tanto ha fatto nei giorni scorsi nei comuni colpiti dalle violente nevicate. «Da qualche giorno – ha spiegato Perillo – stiamo effettuando i rilevamenti sulla neve per affrontare le questioni idriche relative alla probabile piena del Fortore. Con i primi caldi, infatti, tra marzo e aprile, tutta questa neve si scioglierà e andrà ad ingrossare il corso d’acqua con l’inevitabile piena della diga di Occhito. Per questo sarà necessario aprire le paratoie: così l’acqua in eccesso andrà ad allagare i territori circostanti». Secondo gli ultimi rilevamenti effettuati dagli uomini del Paser sui Monti Dauni, a Celle San Vito è stata segnalata una media di 225 centimetri di neve. A Faeto sono stati rilevati 93,33 centimetri di neve, mentre a Casalvecchio di Puglia è stata registrata una media di 60 centimetri di coltre bianca. Rilevamenti e dati che sono stati poi consegnati all’assessorato alla Protezione civile della Regione Puglia. Tutta neve che nelle prossime settimane diventerà acqua e defluirà nel Fortore e, dunque, nella diga di Occhito. Per questa ragione i volontari del Paser si stanno muovendo per prevenire l’emergenza ed evitare che l’acqua che sarà rilasciata dall’invaso allaghi i territori e le campagne della zona, distruggendo raccolti e piantagioni, come avvenuto due anni fa. Una situazione che potrebbe davvero questa volta mettere in ginocchio numerosi comuni dei Monti Dauni, che basano la loro economia sull’agricoltura. Di una emergenza non tanto remota della piena della diga di Occhieto aveva parlato alcuni giorni fa il sindaco di Carlantino, Dino D’Amelio, uno dei comuni maggiormente colpiti dalle alluvioni degli anni scorsi causati dall’apertura delle paratoie dell’invaso.