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Rodi/ Una delegazione croata in visita al Consorzio agrumi garganici

Sinergie e scambi commerciali in vista: un rapporto che gode dell’Igp riconosciuta dall’Ue.

 

 Una delegazione di produttori di mandarini della valle del Neretva in Creazia, tra Spalato e Dubrovnìk, insieme a funzionari del Ministero dell’ Agricoltura della Repubblica della Croazia, ha visitato l’oasi agrumaria garganica, per conoscere le tecniche di valorizzazione dei prodotti a forte identità territoriale come gli agrumi dell’oasi garganica. A guidare la delegazione nella visita agli agrumeti ubicati nei comuni di Rodi Garganico, Vico del Gargano ed Ischitella, il presidente del consorzio di tutela dell’arancia del Gargano IGP e del limone femminello del Gargano IGp, Alfredo Ricuccì, e l’agronomo Nello Biscotti, i quali hanno spiegato che la vocazione agrumicola di questo territorio è antica e rappresenta un raro caso di coltivazione storicamente documentata che si è conservata fino ai giorni nostri, seppure con una contrazione rilevante per effetto delle spietate leggi del mercato che hanno penalizzato finora la collocazione del prodotto autoctono. La coltivazione degli agrumi nel Gargano ha anche contribuito a plasmare il paesaggio per la cura che veniva riservata a questo susseguirsi di "giardini" lungo la costa tra Rodi Garganico e San Menaio e nelle vallette sotto Vico del Gargano dove nel verde intenso degli alberi di limoni ed arance spuntavano villini eleganti e in stile che indicavano anche una certa agiatezza dei proprietari. Indiscutibilmente, una valenza produttiva, ambientale e paesaggistica che va recuperata e valorizzata. Per gli organizzatori, la visita al consorzio di tutela IGP del Gargano è stata doppiaente interessante in quanto il Consorzio, caso più unico che raro, gestisce ben due IGP Arancia del Gargano IGP e Limone Femminello del Gargano. Gli agrumeti del Gargano, circoscritti in un’area di circa 800-1000 ettari compresi nei territori di Vico del Gargano, Rodi ed Ischitella, costituiscono ancora oggi un caratteristico tassello dei paesaggi agrari storici dell’Italia agricola. Una piccola oasi verde-cupo costruita in un angolo del roccioso promontorio garganico. Uno straordinario esempio di come esigue risorse ambientali (sorgenti, microclimi) siano state occasione di ricchezza e cultura.
L’unico esempio di agrumi in tutta la fascia Adriatica. Una testimonianza di una questione, dei paesaggi agrari e del loro rapporto con le identità culturali delle società locali, che riguarda tutte le
regioni mediterranee. Il patrimonio agrumario del Gargano ha ricevuto già importanti riconoscimenti: al "Limone femminello" l’indicazione geografica protetta" dall’Unione europea che oggi lo vede far parte del "club" degli oltre centosessanta prodotti italiani che possono fregiarsi dell’Igp. Da anni si parla di riqualificazione degli agrumeti, patrimonio ambientale di notevole
importanza, non tanto in termini economici, quanto sotto l’aspetto paesaggistico e storico. Il dato di fatto è che oggi sono altrettante "cartoline" dell’Italia che rischiano di sparire.

Francesco Mastropaolo