Un allevatore incensurato, di 45 anni, freddato con un colpo di fucile al fianco. La zona dell’ omicidio è isolata, non ci sono testimoni.
Ucciso nella cucina della sua masseria da un colpo di fucile al fianco. Giovanni Di Bari, 45 anni, operaio stagionale addetto al servizio di spegnimento incendi ma al momento a riposo è l’ultima delle vittime della lunga serie di omicidi che sta macchiando di sangue il Gargano. L’uomo era nella sua masseria in località Vignanotica, tra Vieste e Mattinata, dove trascorreva molto del suo tempo per accudire le pecore. Qualcuno si è introdotto nel caseggiato rurale e lo ha colpito ad un fianco, ferendolo mortalmente. Di Bari non ha avuto neanche la possibilità di chiedere aiuto ed è morto dissanguato in cucina. A scoprire il cadavere nel primo pomeriggio di ieri è stato il suocero che ha avvertito il 118 e i carabinieri del comando provinciale di Foggia. Le indagini seguono tutte le piste possibili, anche se Di Bari era incensurato e non era mai stato coinvolto in vicende legate alla mafia garganica e alla trentennale lotta tra famiglie malavitose. La procura di Foggia ha ascoltato amici, conoscenti e familiari della vittima, che lascia moglie e tre figli. La località in cui è avvenuto l’assassinio è completamente isolata, specialmente d’inverno, pare non ci sia nessun testimone. Di Bari aveva lasciato la porta aperta mentre stava lavorando in cucina, segno che non temeva assolutamente di essere aggredito o ucciso e questo rende ancor più difficoltose le indagini. La procura di Foggia oggi dovrebbe disporre l’autopsia. Un omicidio che giunge a due giorni dalla scoperta del cadavere di Cosimo Salvemini, il ragazzo scomparso a luglio vittima di lupara bianca e a poche settimane dall’Omicidio di Matteo Di Bari, l’ex Lsu ritrovato cadavere nel suo box auto.
Piero Russo