Menu Chiudi

Vico del Gargano – “Caro amico ti scrivo, il coraggio di osare”

 

Riceviamo e pubblichiamo

Non so se faccio bene nel sostenere lo sforzo di Amicarelli per ridare un’amministrazione al mio paese. Non so nemmeno se ci riuscirà.

Non so se me ne pentirò ma passare questi giorni, questo Natale del 2012, respirare quest’aria mesta di rassegnazione e di ripiegamento, senza una guida del paese, mi sembra una sconfitta non solo della politica, della ragione, ma di una intera comunità: la mia comunità. Io non ho votato Amicarelli alle amministrative, e le ragioni di questa scelta sono venute al pettine esattamente come avevo previsto e scritto il giorno dopo la schiacciante vittoria:" ha vinto-scrivevo-una percezione". Oggi Amicarelli, per chiudere questa crisi, ha compiuto responsabilmente il primo passo, ha ritirato le dimissioni e, nei prossimi giorni, dovrà affrontare il passaggio più delicato, selezionare dei contenuti e formare una squadra che lo accompagnerà fino al 2017. Questo passaggio è delicato e carico di incognite, non per volontà di Amicarelli, il quale ha le idee ben chiare sul da farsi, ma per un ceto politico consolidato che, di fronte alle difficoltà ha preferito lavarsi le mani pilatescamente e di mettersi alla finestra ad aspettare lo svolgersi delle vicende:" se hai i numeri vai avanti e se non li hai vattene." Così si è gridato dalle parti politiche "consolidate", così si è gridato bravescamente durante un incontro pubblico "per informare i cittadini", così si sono chiusi i riti della politica. Il ceto politico di Vico del Gargano è quello che è, compreso l’ultimo arrivo, non lo scopriamo oggi e, soprattutto, non lo scopriamo nei momenti difficili. Non ha il coraggio di osare. Scaricare ogni responsabilità sui numeri è gioco infantile; quasi a voler decretare il primato dei numeri sull’analisi, sull’approfondimento, sulla mediazione, sulla cultura e natura della politica, persino sul sentimento dei cittadini con buona pace della bella, buona e brava politica, e di tutti i riti e cerimoniali. La vicenda Amicarelli ha riportato a galla tutti i vecchi vizi e miserie di una pratica politica che da decenni ha strangolato il paese, il tanto peggio tanto meglio e la mors tua vita mea, senza tener conto che il costo salato di questa pratica viene pagato da tutto il paese che si vorrebbe, a parole, tutelare. Fermarsi ai numeri senza il respiro, la visione e lo Spirito politico è poca cosa, quasi niente. E’ come la religione senza lo Spirito santo. Carlo Maria Martini, nel suo libro "Lasciateci Sognare" scrive che curarsi solo del presente costituisce un pericolo " perché si perde di vista il futuro sia nelle sue grandi mete che nei suoi inesorabili appuntamenti – bisogna farsi carico di uno sforzo condiviso di intelligenza e di comprensione, di avere lo sguardo lungo e alto, di attenersi non alle opinioni correnti, ma al vero, di non lasciarsi vincere da un pessimismo sistematico riguardo al tempo presente." Da questa storia tutta vichese mi aspetto ben altro, ma questo passa il convento politico. Per tenere la coscienza a posto, in questi giorni in cui tutti dobbiamo essere più buoni, ho consigliato a Pierino Amicarelli di rivolgere una accorata preghiera proprio allo Spirito santo, nel periodo in cui si festeggia il ritorno alla luce.

Michele Angelicchio

Vico del Gargano, 22 dicembre 2012