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Mattinata/ “Ridateci la spiaggia”

Preoccupati i proprietari dei fondi che si affacciano sulla baia: l’acqua invade i terreni.

 Ma non ci sono finanziamenti per le difese a mare. Arrivano le mareggiate, la spiaggia torna paurosamente a rimpicciolirsi e ai proprietari dei fondi che si affacciano sulla baia, il cuore va in tumulto. Il timore, la preoc­cupazione è sempre quella: tor­nare a 18 anni fa (era l’inverno del 1995) quando l’ innalzamen­to del livello delle acque del ma­re innescò l’erosione delle coste – che a Mattinata portò via un chilometro quasi di spiaggia. Poi "ricostruito" con un proget­to di ripascimento del professor Vincenzo Cotecchia. Qui è or­mai da 4 lustri che hanno a che fare con questo problema. Quan­do i marosi infuriano si è soliti incrociare le dita ed invocare benedizioni divine. Sem­pre. Per via delle possibili ne­faste conseguenze. A preoccu­parsi sono soprattutto i proprietari dei fondi ricadenti nel tratto che va da Caratino alla Rotonda (il più colpito, da sempre). Quel­li dell’altro tratto, che ma verso Monte Saraceno, sono relativa­mente più tranquilli. In quanto meno a rischio. L’intervento di Cotecchia risalente ai primi an­ni del 2000 ha fìnora retto bene o male. Ma nessuno sa – dicono in coro i proprietari – cosa può ri­servare il futuro. Gradirebbero qualche altro intervento di protezione. Ma sarà difficile. Per­ché di quel progetto iniziale i fondi sono stati tutti spesi. Oggi a disposizione ci sarebbero altri soldi. Ma riguardano la messa in sicurezza della falesia che va da Mattinata a Baia dei Mergoli. Sono fondi Cipe per tre milioni di euro. In verità ci sarebbero anche altri. Quelli (un milione e settecentocinquanta mila euro) per la difesa della falesia di Tor di Lupo. Non ancora spesi. Perché nonostante i lavori siano stati appaltati (ditta Rotice), non sono ancora partiti (dovevano scattare nel dicembre scorso). La causa? Diatribe scoppiate tra confinanti dei terreni che si af­facciano sulla falesia oggetto dell’intervento. A sovrintende­re al progetto generale è stato designato un rappresentante del Governo di Roma, l’unico deputato a gestire fondi e spese. Per concludere: i soldi (quasi due milioni di euro) ci sono per la messa in sicurezza della falesia di Tor di Lupo (ma i lavori sono bloccati). Ci sono anche per tam­ponare le altre criticità della co­sta che ma verso Vieste. In pri­mis i faraglioni di baia dei Mer­goli, simbolo della Puglia nel mondo (altri 3 milioni). Ma non ci sarebbero per altri interventi. Con buona pace quindi dei pro­prietari dei fondi della spiaggia della baia, preoccupati che l’in­tervento del Cotecchia possa al­la lunga non reggere.

Francesco Trotta

 

 

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