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Medioevo e Romanzo Criminale, i due casi che hanno scosso il Gargano

Nel 2014 si va a chiudere la stagione dei grandi processi.

 

Con il 2014 si andranno a chiudere alcuni filoni giudi­ziari molto rilevanti. Casi emblematici che han­no riempito pagine e pagine di cronaca negli ultimi mesi. Già a gennaio conosceremo l’esito del processo Medioevo, quello che vede alla sbarra Angelo Notarangelo detto "cinta­ridd", capo del clan omonimo a Vieste.  E soprattutto a causa delle sue malefatte che è nata l’ associazione-antiracket, bel­la realtà del Gargano che si oc­cupa di combattere il fenome­no delle estorsioni. Una realtà che Foggia sta provando a condividere non senza diffi­coltà. Nella "capitale"delle vacanze” invece, la lotta al racket sta funzionando grazie all’im­pegno di Tano Grasso, Giu­seppe Mascia e Vittoria Vescera e di quanti hanno segui­to il loro esempio. Il processo "Medioevo" che ha preso il no­me dall’operazione dei cara­binieri è proseguito spedito nell’ultimo anno, con una fre­quenza di due udienze a setti­mane. La settimana scorsa la difesa ha provato a smontare le tesi dell’ accusa e proseguirà in quest’ottica il prossimo 7 gennaio. Il 14 invece, ci sarà la sentenza. Giuseppe Gatti, pm della DDA di Bari ha chiesto pene piuttosto severe per gli imputati. 13 anni ad Angelo Notarangelo, 12mila euro di multa e la confisca dei beni in sequestro (tra questi la sua villa). 11 anni per Marco Raduano, 10mila euro di multa e confisca dei beni. 10 anni per Gianbattista Notarangelo più 3mila euro di multa. Pene meno severe per gli al­tri quattro imputati. Gatti, ha chiesto 4 anni e 6 mesi più 1000 euro di multa per Giu­seppe Germinelli, 3 anni e 4 mesi con 700 euro di multa e confisca dei beni per Domeni­co Colangelo e 2 anni e 2 mesi (più 600 euro di multa) agli in­censurati Liberantonio Azza­rane e Giampiero Vescera. È stata durissima la reazione della difesa a queste richieste di condanna. L’avvocato Car­lo Mari ha detto che "su que­sto processo aleggia un immo­tivato alone di mafiosità. Ma finora sono stati forniti dati generici e inconsistenti, l’ac­cusa non ha offerto nessun elemento dimostrativo dell’e­sistenza dell’associazione mafiosa". Dura accusa anche nei confronti dell’associazio­ne antiracket che si è costitui­ta, parte civile nel processo. Per Mari sarebbe "tutta stru­mentalizzazione politica. L’associazione antiracket ha tentato di condizionare il pro­cesso". Insomma, in zona Ce­sarini si sono accesi i toni e ora non resta che aspettare la sen­tenza che il giudice Palumbo leggerà il 14 gennaio dinanzi agli imputati. "Medioevo" ha offerto un crudo spaccato di cosa è stato Vieste negli ultimi anni. Una città strozzata dalla criminalità a suon di minacce, avvertimenti e atti intimidato­ri ma che pian piano sta ve­nendo fuori a testa alta grazie all’attivismo di imprenditori e semplici cittadini. Ci dobbiamo spostare di qualche chilometro per fare visita all’altro processo di punta del 2013. Stavolta la piazza interessata è Manfre­donia dove nel 2012 si sono consumati ben quattro omici­di ad opera di una banda di giovanissimi. Stiamo parlan­do di "Romanzo Criminale", l’operazione di Squadra Mo­bile e carabinieri che portò al­l’arresto del 31enne France­sco Giannella e dei suoi sodali, quasi tutti ventenni. La banda è accusata di aver ammazzato Castriotta e Balsamo nel giugno de12012, Co­simo Salvemini il mese suc­cessivo e Matteo Di Bari a novembre dello stesso anno. 4 morti scaturite da una inspie­gabile mania di onnipotenza di Giannella che tra un’ucci­sione e l’altra cantava "Tutta mia la città" durante i suoi giri in auto. Una storia – incredibile che ebbe una grossa eco anche sui media nazionali. Una vicenda che grazie alla richiesta di rito abbreviato da parte della difesa si appresta a chiudersi già all’inizio del 2014. I prossimi appuntamen­ti in calendario sono quelli dell’8 e 17 gennaio. Il 22 inve­ce, sono previste le eventuali repliche e la sentenza. I pm hanno chiesto l’ergastolo per Francesco Giannella leader indiscusso della gang. Il suo rnaggiore complice, il 21enne Ilario Conoscitore, non è andato meglio. Ergasto­lo anche per lui poichè accusato degli omicidi di Salvemi­ni e Di Bari. 20 anni invece, a Leonardo Salvemini per l’as­sassinio di Matteo Di Bari. Pene minori per gli altri in­dagati. I pm hanno chiesto 8 anni e 9mila euro di multa per Mario Renzulli, 8 anni e 9mila euro di multa per Emmanuele Biondi, 8 anni e 12niila euro di multa per Cristopher Paloscia, 6 anni e 9mila euro – di multa per Nicola Uva. L’anno che sta per iniziare metterà la parola fine su una delle pagine più tristi della città di Manfredonia.

Francesco Pesante
L’Attacco