Alla piccola non è stato possibile immobilizzare l’avambraccio rotto a causa della chiusura nel weekend di ortopedia. Le cure fatte a S.Giovanni. Il personale: "aperti fino al sabato".
Un caso di malasanità sta facendo discutere da diversi giorni il mondo civile e politico a Vieste. Lo scorso fine settimana, una bambina foggiana di sei anni, Sophia, in vacanza al mare con mamma, papà e fratellino, cadendo si è fratturata l’avambraccio destro, dovendo così ricorrere alle cure dei medici del Pronto Soccorso locale. Una volta giunta al presidio sanitario della cittadina garganica, però, ecco che inizia il lungo pomeriggio di dolore per la piccola Sophia, che non ha potuto effettuare la radiografia al braccio per via della chiusura del reparto di Ortopedia nei due giorni del weekend. "Il macchinario per fare i raggi è rotto, ci dispiace, dovete andare all’Ospedale di San Giovanni Rotondo" è stata la risposta che la bambina foggiana, accompagnata dai due genitori, è stata costretta a ricevere. La famiglia allora si mette in macchina, alla volta della città di San Pio, per permettere che il braccio di Sophia venisse curato come si deve e, se necessario, ingessato data la frattura evidente dai primi momenti. Arrivati a San Giovanni, il dottor Di Pietro ha fatto prima eseguire la radiologia sul braccio della bimba e poi ne ha disposto l’ingessatura. Ma ciò che ha fatto adirare e non poco i genitori della piccola, oltre che i tanti viestani che da mesi soffrono questa situazione, è stata l’impossibilità da parte degli operatori del Pronto Soccorso di Vieste di ricorrere alle cure del caso per Sophia per due motivi: il primo, come descritto nella risposta degli infermieri e del personale alla famiglia della bambina, è che il macchinario per effettuare i raggi è rotto; il secondo, invece, è che il reparto di Ortopedia è aperto dal lunedì mattina fino al sabato pomeriggio alle 14. Peccato che la bambina si è fratturata il braccio in serata. “Il Pronto Soccorso di Vieste per prestazioni di ortopedia opera fino a sabato ore 14 in regime poliambulatoriale di radiologia. Non svolge prestazioni di gessatura e che tale operazione è svolta al centro più vicino e competente, ovvero l’ospedale di San GiovanniRotondo" è stata la risposta fornitaci da uno degli operatori di Ortopedia. Mandare la piccola a San Giovanni "è stata la cosa più giusta da fare in quanto nel nostro poliambulatorio si effettuano prestazioni urgenti e il caso necessitava un intervento specifico". I viestani non sono sorpresi, però, dalla notizia. "Il macchinario è rotto da almeno sei mesi, e noi per fare i raggi dobbiamo andare a S. Giovanni, percorrendo oltre ottanta chilometri. Non è normale una cosa del genere". Insorgono anche i militanti di Forza Nuova Vieste: "La situazione è ancora più assurda se si considera che nella nostra città sono già migliaia le presenze turistiche, visto che di fatto la stagione estiva è già iniziata, quindi una brutta immagine anche agli occhi dei turisti, soprattutto internazionali che scelgono la nostra città per fare le ferie, e che in periodo di grossa crisi, danno una boccata di ossigeno all’economia locale". Protestano anche i grillini, che se la prendono coi responsabili politici del settore e, in particolare, con l’assessora regionale al ramo, Elena Gentile. “Deve darci delle risposte, non può solo presenziare ad inaugurazioni o eventi". Stando a quanto raccontano gli operatori del Pronto Soccorso viestano, pero, e anche alcuni cittadini, "1a chiusura prevista alle 14 del sabato non è voluta da noi, bensì da ordini superiori. Ad ogni modo, per la piccola Sophia non ci sarebbe stato modo di ingessare il braccio qui a Vieste: dato che non disponiamo di uno specialista che si occupa del settore e non abbiamo la macchina per ingessare. Che il macchinario per i raggi sia rotto è vero, ma anche se avessimo potuto effettuare i raggi, non ci sarebbe stato modo di ingessare il braccio della bimba". Avete fatto presente la questione del macchinario rotto a chi di competenza? "Sì, verranno ad aggiustarlo. Ad ogni modo, non vogliamo passare per quelli che si sono lavati le mani. Noi abbiamo fatto la ‘docciatura’, ed è ciò che avremmo fatto anche se capitava durante la settimana". Insomma, i medici del Pronto Soccorso non potevano fare di più, ma ora occorre prendere delle decisioni in merito, anche perché la stagione estiva è già iniziata e il litorale viestano pullula di turisti. Gli alberghi sono stracolmi, e il numero di visitatori è elevato. Dovesse accadere qualcosa, si dovrà arrivare sempre a San Giovanni Rotondo? La domanda sorge spontanea tra i viestani e gli operatori turistici, anche se da Foggia arrivano rassicurazioni in merito: "Dispiace per la piccola Sophia e per quello che ha dovuto passare e per la sua famiglia costretta a sobbarcarsi ottanta chilometri di sera. Bisogna però tener conto della professionalità del personale di Vieste che non si è lavato le mani ed ha comunque iniziato a curare la bimba. Purtroppo, tra tagli e risparmi, siamo stati costretti a rivedere gli orari. Per quest’estate, però, nessun problema, ci saranno più servizi dati ai tanti turisti".
G. F. Ciccomascolo
L’attacco
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