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Vieste – RADUNO DEI VETERANI DI “PALMA RADAR”

 

Un incontro intinto nella nostalgia, quello dei tre giorni a Vieste (7, 8 e 9 giugno) dei veterani dell’Aeronautica Militare che prestarono servizio a Vieste dal 1958 al 1964 con appendice fino al 1966.

E’ la prima volta che un tale evento si verifica, cinquant’anni dopo la conclusione di quell’esperienza. Ideatore il colonnello Gaetano Porciello di Foggia, numerosi i collaboratori [membri operativi: Michele Bettuelli, Giuseppe Chiucini, Domenico Cuozzo di Vico; Giuseppe Chionchio, Franco DI Marzio, Antonino Gualtieri, Giovanni Masi, Matteo Santoro, Domenico Vennarucci; Aldo Tricasi di Bari; Franco Danese di Roma — membri aggiunti: Fedele Calderisi di Foggia; Silvio Bavassano; Arturo Cavallini, Mario Cimaglia, Elia D’Onofrio, Giovanni Ruo].    
Si inizia il pomeriggio del giorno 7 nell’Hotel Melograni al lungomare San Lorenzo. Entrando si sente subito l’aria di festa: strette di mano, saluti alla voce, abbracci, presentazioni. All’ora stabilita la sala del convegno è quasi piena. Nelle poltrone tante teste inargentate, qualcuna lucida, inframezzate dalle chiome cotonate delle signore che hanno accompagnato i mariti. I veterani residenti a Vieste presenti dovrebbero essere di più, forse ci sono, ma è difficile notarci tutti se lo sguardo è fugace.

In ogni caso non importa. Nella pubblicazione distribuita in alcune copie sta scritto a grandi caratteri: «Chi materialmente, chi sentimentalmente eravamo tutti presenti I VETERANI DI PALMA RADAR».
Dopo l’introduzione della brava moderatrice Francesca Toto e la presentazione degli organizzatori, prendono la parola tre ospiti di Vieste con memorie e riflessioni diverse, poi alcuni veterani e infine l’ufficiale che racconta la storia del reparto che qui operò, chiamato «Gruppo Palma Radar».
Il primo a intervenire è Fedele Calderisi, uno dei veterani di Vieste, che ricorda con parole di ammirazione e affetto lo scomparso capitano di allora Ugo Reale, visto sia nella funzione e sia per le sue doti umane. Di queste seconde è rimasta traccia scritta nei toccanti versi di una poesia di lui, letta da Calderisi, toccato a tratti, visibilmente, dalla commozione.

Il secondo, Ludovico Ragno, sindaco di quegli anni ne inquadra rapidamente i momenti e le situazioni, così riassumibili. Nel 1958, arrivano i militari ad installare per poi gestire i radar. Vale a dire l’attrezzo per «guardare« oltre «a cortina di ferro», nelle regioni della penisola balcanica sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. Contemporaneamente, in località Coppitella vengono costruite a tempo di record una serie di casette, gli alloggi per gli avieri. Mese dopo mese si infoltisce la loro presenza. Qualche anno dopo si dice che siano oltre un centinaio, forse duecento. Ottimi sono i rapporti intercorrenti tra il comando del Gruppo e l’autorità comunale, nonché dei militari coi civili. Molte simpatie si accendono tra le ragazze della nostra città ed i giovani in divisa azzurra, parecchie delle quali giungono all’altare con i fiori d’arancio e i confetti.
Su di un altro piano, resta indimenticata la presenza del reparto aeronautico alla festa annuale delle forze armate, il 4 novembre, con la sfilata sul corso Fazzini [foto in basso], e il picchetto d’onore, fino al 1962 alla lapide dei caduti in guerra posta sulla parete del municipio e dal 1963 al monumento ai caduti vicino la chiesa Santa Croce.
Dopo il trasferimento del Gruppo a Umbra, le casette che erano state alloggi degli avieri, abbandonate dall’aeronautica, vengono occupate da famiglie senza tetto, che con sacrifici e l’aiuto del Comune se li sistemano alla meglio e ci vanno ad abitare.
Non manca un riferimento all’attualità. Il mondo è cambiato. Dove in peggio, vedi, in materia di sentimenti, il declassamento dell’idea di Patria, e dove in meglio, vedi la costituzione dell’Unione Europea. Che a chi piace e a chi no. Però sta di fatto che da quando l’Europa politica coincide con l’Europa geografica (in gran parte) nel nostro continente non c’è più stata guerra. Migliorarne il funzionamento, questo dev’essere il solo obiettivo dei componenti.

Il sindaco Ersilia Nobile racconta come da ragazzina, nel tempo di cui parliamo, vedendo i giovani in divisa, talora accompagnati con le ragazze, ne avvertiva il fascino diciamo il fascino della divisa.
Riguardando al presente evidenzia che l’aeronautica onora tuttora le ricorrenze patriottiche della nostra città, con un reparto del personale di stanza nella foresta Umbra. Inoltre evidenzia il ricordo materializzato di quella presenza, insito nelle casette prima menzionate, che, dopo annose, laboriose procedure sono state accatastate alle famiglie che le abitano. E sottolinea il ruolo della civica Amministrazione, che non solo aveva appoggiato quella pratica, ma altresì, provveduto a urbanizzare il piccolo rione che si era costituito, sistemando le strade e portandovi i servizi pubblici necessari.
Sono seguiti alcuni brevi interventi di veterani e la relazione conclusiva, in pratica la storia organizzativa e tecnica di Palma Radar spiegata con dovizia di dettagli.
Così finiva la serata. Tutti i convenuti si sarebbero portati nei due giorni successivi a rivedere i luoghi della nostalgia e dintorni, magari a meravigliarsi di fronte alle novità, e forse a lasciarsi andare in qualche caso al fatidico «Ai nostri tempi…!».