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L’Asl non paga, a rischio servizio 118

Il 118 di buona parte  del territorio è senza carburante, perché la ASL  non paga. E questa volta si rischia il blocco del servizio di emergenza urgenza. Su 28 postazioni della intera Capitanata, il 50% è garantito dalle associazioni di volontariato delle Misericordie d’Italia, su un’area provinciale vastissima, dai Monti Dauni Nord al Basso Tavoliere. Nove associazioni che fanno riferimento al COTES,  il Coordinamento territoriale per le emergenze sanitarie minacciano di fermarsi se l’azienda di Piazza Libertà non firmerà la determina entro il 9 luglio. Circa 130 mila euro il credito vantato da ognuna. Oggi non sono più nelle condizioni di garantire il servizio. Dalle spese per il personale (dodici unità per ogni postazione, divise su tre turni per la copertura H24) alle spese di materiale sanitario, al mantenimento delle ambulanze, a partire dal carburante. Le Misericordie garantiscono il servizio a 360 gradi “Ma oggi siamo nelle condizioni di non poter pagare il carburante – dice Renato Frisoli capo del Coordinamento – per alcune è impossibile chiedere credito alle ditte fornitrici, ed anche le banche hanno chiuso i rubinetti”. A nulla sono servite le continue istanze ai funzionari della Asl. E’ stato necessario chiedere l’intervento del prefetto, che ha convocato le parti, per un tavolo, in programma mercoledì prossimo. I disagi in agguato per i cittadini,, in parte scongiurati, perché da Cerignola, ad Anzano  da Candela a Lucera, anche oggi le Misericordie che prestano servizio del 118 si sono autotassate. Cittadini con le dita incrociate, benvenuti in Capitanata ai turisti.