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VIESTE ORMAI “FURTOPOLI” , RUBERIE SENZA FRENO

Neanche l’ondata emotiva collegata all’uccisione del 40enne commerciante Mario Nardella riesce a fermare la spirale microcriminale sempre più avvolgente che sta lentamente stritolando la città di Vieste nelle ultime settimane.

Non c’è scrupolo di coscienza o freno che tenga. Furti, scassi, irruzioni in appartamenti,razzie in caseggiati di campagna, in officine, edifici scolastici e depositi sono sempre più la normale sequela microcriminale di una "ordinaria" (si fa per dire) giornata di novembre… E siamo ancora alla metà di novembre! Figuriamoci che potrà essere di qui a gennaio, febbraio, marzo, i mesi più bui dell’oscuro blackout nel quale -a causa di un economia a crescita sottozero e di qualche altro cinico ingrediente- Vieste è precipitata. Un prezzo salatissimo e sempre più insostenibile che sta mettendo a durissima prova presente e futuro della nostra cittadina. Gli ultimi bollettini di "Vieste-furtopoli" parlano di ruberie perpetrate ai danni di un noto locale su Via Giovanni XXIII, di un maxifurto avvenuto in una campagna con sottrazione di beni per oltre 150mila euro e persino il Mendicicomio Gesù e Maria è stato attenzionato dalle mani criminali. Senza paura e senza freni. Gli inverni relativamente tranquilli sono sempre più un lontano ricordo. Dopo aver conosciuto anni di boom e di crescita economica esponenziale la Perla del Gargano si ritrova in un tunnel oscuro di paura ed insicurezza dal quale non si intravede alcuna via di uscita. Sarà la crisi economica? Sarà lo sbandamento giovanile? Sarà la previdenza sociale attestatasi ai minimi storici? La stagione produttiva ridotta all’osso? Salari, affitti, costi della vita fuori orbita? Tutto quello che volete. Ma il pranzo è servito. Si mediti seriamente sul da farsi. Tutti, nessuno escluso.