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Gargano/ I Trabucchi diventano patrimonio storico della Regione

Adesso tocca all’Ente Parco accelerare i tempi per la tutela di questi beni. Passo avanti per la tutela di autentici monumenti della cultura del promontorio.

 

I Trabucchi, giganti del Gargano, sono riconosciuti come pa­trimonio regionale ed inseriti tra i beni oggetto di tutela storica e culturale. Dopo lunghi anni di ingar­bugliate vicende burocratiche, una buona notizia, grazie alla collaborazione istituzionale e tecnica tra la Regione Puglia ed il Parco Nazionale del Gar­gano, è stato approvato il di­segno di legge "Norme per la conoscenza, la valorizzazione e il recupero dei trabucchi". La valenza cul­turale del "trabuc­co", simbolo per antonomasia del Parco Nazionale del Gargano, è data – dall’essere testimo­nianza della tradi­zionale attività di pesca praticata in alcune parti della costa pugliese, se­gnatamente nel tratto garganico, che usa una par­ticolare tecnica, consistente nell’in­tercettare, con grandi reti, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa, sfrut­tando favorevolmente le cor­renti marine. Dunque, il lavoro sinergico degli ultimi mesi tra il Vice Presidente della Regione Pu­glia, Angela Barbanente, l’as­sessore al Bilancio Leo di Gioia e il Presidente del Parco Na­zionale del Gargano, Stefano Pecorella, ha prodotto un pri­mo importantissimo passo avanti per la concreta tutela di queste opere di ingegneria tra­dizionale delle metodiche di pesca. L’annosa vicenda, portata sui competenti tavoli istituzio­nali, grazie all’iniziativa dei enti, risolve il primo pun­to: quello di apprestare una tutela giuridica nei confronti dei trabucchi, in quanto esem­pi di storia e cultura del ter­ritorio e del paesaggio gar­ganico. Adesso, come concordato in sede regionale, l’Ente Parco riunirà tutti i soggetti con com­petenze specifiche, dall’ufficio del demanio regionale a quello statale, dalla Capi­taneria di porto ai comuni interessa­ti, convocando un tavolo tecnico, per avviare la seconda, necessaria, fase d’individuazione e mappatura dei tra­bucchi esistenti e la verifica del pos­sibile avvio delle operazioni strutturali (consolidamento) e finanzia­rie (fondi regionali o statali esistenti) per la loro conservazione e valoriz­zazione. Per l’ente Parco e la Regione questo non è un punto d’arrivo bensì di par­tenza, in quanto l’obiettivo fi­nale non è solo quello di tu­telare i trabucchi, ma di co­struirci attorno un sistema di valorizzazione del turismo cul­turale ed ambientale e di con­solidamento delle tradizioni garganiche, d’intesa con tutti coloro che sino d oggi hanno, nonostante tutto, continuato a mantenere in piedi queste esempi di sostenibile conviven­za dell’uomo con il paesaggio circostante e le sue produzioni naturali.