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Open Days, a luglio 6500 visitatori in Capitanata

Alcuni sono monumenti famosi in tutto il mondo, ma ci sono anche luoghi e opere che si rivelano al visitatore come vere e proprie perle, poco conosciute, autentici capolavori dell’arte e dell’architettura inseriti in paesaggi straordinari e ambienti meravigliosi.

 

 Sono i grandi e piccoli tesori – castelli, cattedrali, chiese, musei, aree e parchi archeologici, centri storici – inseriti nel progetto Puglia Open Days, alla sua quarta edizione, promosso dall’Assessorato Regionale al Turismo e attuato da PugliaPromozione, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, la Conferenza Episcopale Pugliese, l’ANCI Puglia e l’Unpli Puglia.
Ogni sabato sera in Puglia l’arte fa lo straordinario grazie a un fittissimo programma di attività e visite guidate che coinvolge oltre 280 beni culturali, comprendenti i tre luoghi pugliesi dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità (Castel del Monte, i trulli di Alberobello e il santuario di Monte Sant’Angelo) e 108 centri storici, dalle località più note ai borghi meno conosciuti.
A luglio in 50mila hanno partecipato alle attività di Puglia Open Days, e in provincia di Foggia in 6.500 hanno scelto di scoprire il patrimonio culturale della provincia, che comprende 66 siti e beni culturali, di cui 21 luoghi di culto tra basiliche, abbazie, chiese e cattedrali, 16 musei e pinacoteche, 4 castelli, 3 trabucchi, 1 sito ipogeo, 1 biblioteca e archivio storico, 1 palazzo storico e 19 borghi e centri storici, in 32 Comuni del Gargano e dei Monti Dauni.
“Dobbiamo provare a raccontare le bellezze naturali ma anche le nostre tradizioni e le nostre culture ragionando sul fatto che, sicuramente, la cultura, che è valore in sé, che ha prospettive educative e crea cittadinanza attiva, è anche strumento per costruire reddito, per consentire ai territori di crescere economicamente. Abbiamo bisogno – spiega Gianni Liviano, assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia –  di ragionare su nuove prospettive di sviluppo. E il successo riportato dalle attività Puglia Open Days testimonia come questo modo di intendere il turismo paga, perchè è l’offerta turistica che si fa bellezza e che produce economia per i territori interessati. Narrare e raccontare le proprie bellezze in modo che si possa dire: è bello venire in Puglia”.
Nella top ten dei beni più visitati in Puglia figurano il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e i trabucchi di Molinella, San Lorenzo e Porticello a Vieste, oltre alla cattedrale di Nardò, alla cattedrale dell’Assunta di Ostuni, alla Basilica di San Martino a Martina Franca, al Duomo e Basilica di Santa Croce a Lecce, all’Acquario del Salento a Santa Maria al Bagno, al Polo Museale e alle chiese confraternali di Gallipoli e alla Taranto Sotterranea.
Da parte dei turisti, soprattutto stranieri, si evidenzia la voglia di visitare i piccoli borghi, alla scoperta dell’autenticità e dell’ospitalità pugliesi. Tra i dieci centri storici più visitati in Puglia ci sono i centri storici Monte Sant’Angelo , Sant’Agata di Puglia, Apricena, oltre a quelli di Laterza, Bari, Castellaneta e Gravina in Puglia, Mesagne e Oria, Manduria e Mottola, Giuggianello e Lecce.
Rilevante l’affluenza anche al Polo Museale di Ascoli Satriano, al Castello e all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano a Monte Sant’Angelo, al Museo Archeologico Nicastro a Bovino e ai centri storici di Bovino, Manfredonia, Peschici e Vieste.