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Paolo Verri lascia Pugliapromozione: “troppi nemici in Basilicata”.

A fine marzo Paolo Verri lascerà l’incarico di commissario nell’agenzia pugliese Pugliapromozione. Le tensioni con la Basilicata, dove il manager torinese è direttore generale della fondazione Matera 2019, sono infatti arrivate al livello di non ritorno. E così, messo alle strette in una riunione di cda burrascosa, Verri ha dovuto annunciare che alla scadenza della seconda proroga barese tornerà ad occuparsi in esclusiva delle cose lucane.
Emiliano aveva «agganciato» Verri nell’estate di due anni fa, ma la scelta di portarlo in Puglia non è mai piaciuta più di tanto all’omologo lucano Marcello Pittella secondo cui «Emiliano “in maniera indebita” richiese la condivisione del tempo del dottor Verri». Fatto sta che in questi mesi la sua gestione, in Basilicata, è stata oggetto di numerose critiche politiche: l’incarico come numero uno dell’agenzia turistica pugliese è stato uno dei motivi principali di scontro.
Ieri la stampa locale lucana ha riferito che durante l’ultimo cda della Fondazione (che si occupa delle manifestazioni per la capitale europea della cultura del 2019), Verri avrebbe garantito il termine della sua esperienza in Puglia. «L’ho fatto – ha spiegato ieri a chi gli sta più vicino – per far venir meno ogni alibi, così ora se vogliono cacciarmi dovranno trovare altri motivi».

In realtà Verri, uno dei manager culturali più stimati in Italia, dal suo arrivo a Pugliapromozione non ha mai firmato il contratto da 150mila euro che gli era stato prospettato da Emiliano. Perché? «Era previsto un compenso esagerato – ha spiegato tempo fa alla “Gazzetta” -. Me lo sono tagliato del 70%, ho optato per un semplice rimborso spese. Il mio lavoro vero è fare il direttore di Matera 2019». Fatto sta che l’incarico firmato il 15 dicembre 2015 scadeva ad aprile, è stato prorogato fino a fine agosto 2016 e, documenti alla mano, non era più rinnovabile. Tuttavia in estate era stato deciso di confermare la presenza di Verri a Bari almeno fino a fine marzo, fermo restando che ufficialmente la guida dell’agenzia pugliese continua ad essere in mano ad un suo dirigente.

I rapporti insomma continuano ad essere tesi. La gestione di Verri a Matera (dove il suo stipendio è di 120mila euro l’anno per un impegno di 4 giorni a settimana) è nell’occhio del ciclone di numerose critiche politiche, con accuse di scarsa trasparenza nelle nomine. Lo scorso anno, è stata anche sollevata l’incompatibilità tra l’incarico lucano e quella pugliese. Ieri Verri non ha ritenuto di dover rispondere alle telefonate di chiarimento. All’epoca però rispose per le rime a tutti, parlando di «localismo becero»: «Puglia e Basilicata sono assolutamente complementari, su turismo e talenti e strategie. Non è che se lavori per la Puglia rubi turismo alla Basilicata o viceversa».

[m.s.]

gazzetta del mezzogiorno