Questo pomeriggio alle 18,30 a Carpino inizia il nuovo corso politico amministrativo deciso dagli elettori carpinesi lo scorso 11 giugno, quando hanno scelto come sindaco il Pd Rocco Di Brina, l’eterno sfidante dei vari Rocco Manzo, Rocco Ruo e Mario Trombetta, che all’ennesimo tentativo ce l’ha fatta. Dopo vent’anni di amministrazione targata Trombetta-Manzo, a Carpino si volta pagina. Il nuovo consiglio comunale è stato convocato in seduta ordinaria presso la sala municipale per questo pomeriggio. All’ ordine del giorno i consueti accapi: giuramento e insediamento del neo sindaco e la nomina, da parte dello stesso sindaco, dei quattro assessori che andranno a comporre l’esecutivo di governo locale; tra gli altri accapi anche la elezione del presidente del consiglio comunale. La lista di Rocco Di Brina «Sì noi possiamo, Insieme per Carpino», composta da uomini e donne del PD e del PSI (gli unici due partiti ad avere in loco una propria reale e radicata presenza), ma anche di associazioni e movimenti locali, ha totalizzato 1.490 voti (53,57%) superando di gran lunga la lista «Per fare futuro» dello sfidante Nicola Maria Trombetta (già sindaco dal 1998 al 2007), il quale si è arrestato a quota 1.291 voti (46,42 %). Al voto sono andati in 2.839 (affluenza al 63,88 %) su 4.444 aventi diritto al voto. Schede bianche 14, schede nulle 39, voti contestati e non attribuiti 5. Gli otto seggi attribuiti alla maggioranza del sindaco Rocco Di Brina saranno occupati dai consiglieri comunali eletti ovvero Caterina Foresta, Michele Gallo, Piero Fusillo, Maria Nicola Palmieri, Santino Basanisi, Matteo Silvestri, Giovanni Di Mauro, e Nicolino Gramazio, I restanti quattro seggi assegnati alla minoranza saranno invece appannaggio del candidato sindaco sconfitto Nicola Maria Trombetta, Giuseppe Gentile (vice sindaco uscente), Rocco Manzo (sindaco dal 2007 al 2017) e Rocco Ruo (assessore uscente). Ruo è anche vicepresidente (uscente) dell’ente parco ed è decaduto proprio in seguito alla tornata elettorale, poiché sarebbe venuta meno – secondo una interpretazione diffusa della normativa vigente -la sua condizione (ritenuta indispensabile per ricoprire la carica) di consigliere comunale delegato dal sindaco. Ruo ha posto però, proprio in questi giorni, un quesito agli uffici dell’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo sull’argomento. Quesito che sarà successivamente girato a Roma, al ministero dell’ambiente, per le delucidazioni del caso.
Francesco Trotta
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