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Vieste/ E’ morto l’ex sindaco Valentino Di Rodi

E’ venuto a mancare, questa mattina, all’ospedale CaSA Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, dopo una lunga malattia. Nato il 1° settembre del 1933 a Vieste da una famiglia di vecchi commercianti, (zio Valentino così lo chiamavamo affettuosamente) ricopre la carica di Sindaco dal febbraio del 1987. Sposato con una insegnante di Caserta, Anna Maria Caravella, ha tre figli, Raffaella, Maria Grazia e Natale. Entrato in politica attiva nella seconda metà degli anni ’70, Valentino Dirodi è stato, nell’Amministrazione comunale capeggiata dal dc Ludovico Ragno (1978-1983) assessore al Turismo, e responsabile dell’Urbanistica. Nella vita privata svolgeva l’attività di commerciante d’olio e di operatore turistico.

Il sito istituzionale del Comune di Vieste lo ricorda nella homepage.

Era fine luglio, da poco passata la mezzanotte, uscito dal “grattacielo”, sede della mitica RV1, mi accingevo a risalire le scale che accorciavano verso via S. Maria di Merino.
Mi sentii chiamare.. Era il nostro amministratore, Peppino Spina, ex magnifico pilota, allora in pensione, e segretario della DC viestana. Era seduto con l’amico inseparabile Valentino Di Rodi, al solito tavolo, della fidatissima “Bella Napoli”. Per loro era il rito giornaliero, quel “solito” pane e pomodoro.
Peppino, (parlava solo a bassa voce) mi sussurrò: come vedi Valentino sindaco?
Quelli erano gli anni delle indecisioni.
Non esitai. Gli risposi che era ora di un decisionista.
Bene – mi replicò – allora pensa a una campagna elettorale, sia in radio che in tv.
Fu l’inizio di una nuova era di comunicazione per Vieste. Niente veli, peli sulla lingua e giro di parole.
Valentino acconsentì ad una campagna elettorale radio-tv con telefonate in diretta e senza filtri. In Tv, all’ora di pranzo (orario inusuale). Coraggioso e decisionista sfidò tutti…e naturalmente raggiunse l’obiettivo. Molti lo ricordano per il suo “maggio viestano”. Il tentativo di animare la città per attirare turismo anche fuori la canonica stagione. Nel 1987 il Comune di Vieste, per solenne riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri si meritò il titolo di uno dei “100 Comuni della Piccola Grande Italia”, ovvero di quei protagonisti dello sviluppo economico fondato sul sistema della piccola e media impresa. Un miracolo. “Zio Valentino”, come gli altri 99 sindaci, fu invitato a Roma per la cerimonia parlamentare. La Rai prese a volo l’evento e lo rimbalzò nella nota trasmissione domenicale che apriva il pomeriggio domenicale. A far gli onori di casa, Raffaella Carrà. Terminata la sigla di apertura della trasmissione, il nostro sindaco, non si fece sfuggire l’occasione: si alzò di scatto e subito incalzò la grande Raffaella invitandola per le vacanze a Vieste. Non perse occasione, a modo suo, omaggiiò la nostra cittadina.

Altro che spot!!

Così era  “Zio Valentino” e così ci piace ricordarlo….

 

Cià grande numero dieci!!

 n.

Un abbraccio alla signora AnnaMaria, a Raffaella, Maria Grazia e Natale, dal Presidente Mario Vieste, dal Consiglio di Amministrazione, e dalla nostra redazione.

 I funerale si svolgeranno domani mattina alle ore 10 nella chiesa di Santa Croce.

Di seguito una delle sue prime interviste.

L’aula consiliare, che funge da sala d’aspetto, ospita sette-otto persone. Attendono che il Sindaco le riceva. Hanno da illustrargli alcuni problemi, personali e non. Sono li da un bel po’ e prima di lor altri hanno atteso e già conferito.
Chiedo di farmi entrare. “Questione di dieci minuti”, dico loro. Acconsentono. Entro e trovo il primo cittadino alla sua scrivania quasi nuova e non proprio in ordine: fogli, cartelle, delibere, posta, penne e lapis dappertutto.
“Non farci caso – dice stentando un sorriso sotto i baffi innevati – è cosi da quando sono venuto in questa stanza. In questo disordine è il mio ordine. Questione di carattere …

– D’altra parte per fare il Sindaco al giorno d’oggi occorre una buona dose di carattere.
“Certamente! Specie a Vieste che ormai deve far fronte a problemi identici ai grandi agglomerati urbani. Siamo cresciuti e continuiamo a crescere. Giorno per giorno diventiamo sempre più importanti”.

Da un tiretto della scrivania estrae una copia della “Gazzetta dello Sport” di domenica 6 marzo. “Guarda – mi dice – ci hanno definito la provincia dell’Europa. Siamo lanciatissimi ormai, per questo l’impegno non manca.

– A proposito d’impegno, in questo tuo anno da Sindaco quali risultati hai prodotto?
Guarda l’orologio al polso. Si accorge di averlo dimenticato a casa e poi ribatte: “Il discorso sarebbe lungo perché tanti sono stati i problemi affrontati e direi con coraggio. Il porto ne è un esempio lampante. In questo anno di mia gestione sono riuscito a far progettare ed approvare una variante al molo frangiflutti per il prolungamento di 200 metri indispensabile per la sicurezza dei natanti e lo sviluppo completo della struttura. E che dire, poi, dei 2 miliardi e 250 milioni di finanziamenti ottenuti, sempre dalla Regione, per altre opere pubbliche (strade interne ed esterne, edifici scolastici, giardini, sede municipale, pubblica illuminazione, mercato coperto, ecc.) che nel passato a malapena raggiungevano un miliardo?

– Ma forse è successo per il fatto che alla Regione il responsabile dei Lavori pubblici è un democristiano?
– “Certo, anche per questo. L’amico Franco Di Giuseppe non ci ha mai deluso, anzi è venuto sempre incontro alle nostre esigenze. Ma la ragione è un’altra: ci sentiamo, mi sento in diritto di chiedere perchè Vieste ne ha i requisiti.

– Però qualcuno parla di delusione …
“Cattiverie delle opposizioni e di malinformati. Come può esserci delusione di fronte ad una realtà che parla da sola? Chi si dice deluso evidentemente non sa che stiamo per ottenere una Legge speciale per Vieste nell’ambito dei “Cento Comuni della Piccola, Grande Italia” che ci ha portati fin dal Presidente della Repubblica. Una legge speciale significa ottenere finanziamenti inimmaginabili per opere grandiose, e ci stiamo adoperando perchè venga adottata dalla Regione in brevissimo tempo. E non sa ancora, chi parla di delusione, che Vieste ha ottenuto un finanziamento di 10 miliardi e mezzo per la nuova discarica comunale; che abbiamo reperito un miliardo di lire per la realizzazione di un palazzetto dello sport; che è in fase di redazione il progetto di rete idrica e fognante, con relativi depuratori, per la costa Nord e Sud di Vieste; che quanto prima cominceranno i lavori di costruzione di una condotta sotto-marina di 2 chilometri per lo smaltimento della fogna cittadina.

– Si, ma …
“Ma un bel niente! i “delusi” ricordano i fumi pestilenziali del Solfuro! Solo io ho avuto il coraggio di farlo chiudere. E ricordano le baracche su spazi pubblici di alcuni ristoranti da altri amministratori tollerate? Sono riuscito a farle abbattere! E la “167”? Ho preferito far concedere alle cooperative nove lotti che erano stati assegnati ai proprietari dei terreni – tra cui anch’io – per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Delusione? quale delusione!”

– E degli altri tuoi colleghi di giunta cosa dici? “Indubbiamente potevano fare di più. A volte qualcuno è stato preso da invidia forse perchè impotente di fronte a determinate situazioni. Qualcun altro ha dato poco per inesperienza amministrativa. Nel complesso, comunque, la giunta ha funzionato.

– Quindi non è vero che in qualche occasione sei stato condizionato o addirittura succube del Psi?
“Ho sempre mantenuto la mia autonomia decisionale, pur non essendo facile stare dalla mattina alla sera in questa stanza. Non sono proprio il tipo da essere succube di qualcuno. E questo gli alleati lo hanno capito bene!

– E nei confronti del tuo partito, la D.C.?
“Non mi è mai mancato il sostegno della delegazione e del segretario Giovanni Starace”,

– Fra poco comincerà la campagna elettorale. Ti ripresenterai e con quale programma?
“Sono abituato alle battaglie per cui farne un’altra non mi spaventa. Mi ripresenterò, magari capolista, e proporrò agli elettori i fatti, le realizzazioni, le cose concrete”.

– Con la stessa grinta?
“Con la stessa grinta e con un regalo: la tappa a Vieste del 71° Giro d’Italia. Manifestazione che ho voluto e portato avanti grazie alla mia grande amicizia con il patron del Giro, Vincenzo Torriani. Una conclusione alla grande come Vieste merita …

Mi ringrazia mentre il telefono squilla. Col tono di sempre fa presente all’interlocutore che sta dall’altro capo del filo che “è necessario ed urgente ottenere quel finanziamento”. Non so di che si tratti. Scappo via, perchè fuori la gente preme per conferire col primo cittadino.