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S.Severo/ “Pocoinchiostro. Storie di briganti e scritture del Mezzogiorno”. incontro con il Crd il 13 aprile alla Biblioteca “Minuziano”

Non solo Dante, Leopardi, Manzoni: nella costruzione della lingua italiana un ruolo importante è quello svolto da tanti umili personaggi senza nome, privi di prestigio e spesso di cultura. Ma il loro prezioso contributo rivela aspetti della comunicazione altrimenti condannati per sempre all’oblio collettivo. “Pocoinchiostro. Storie di briganti e scritture del Mezzogiorno” è il tema della prossima conferenza organizzata dal Centro di Ricerca e Documentazione – Storia Capitanata, in programma venerdì 13 aprile 2018, alle ore 18, presso la Biblioteca comunale “Minuziano”, in largo Sanità a San Severo.
In Italia, la questione della lingua ha dovuto affrontare il complesso rapporto tra dialetti e lingua colta, tra linguaggio parlato e scritto. In questa discussione si inseriscono le scritture dei briganti con i “pizzini”. Questi biglietti spiega, Giuseppe Clemente, presidente del CRD, erano scritti «in modo chiaro e stringato, tale che il destinatario, leggendoli e rileggendoli, veniva preso dal panico al punto da trattare con i capibanda».
Tra questi “pizzini” c’erano quelli del giovane “Pocoinchiostro”, all’anagrafe Angelo Michele Ciavarella, bracciante di San Marco in Lamis, che scriveva lettere di ricatto per diverse bande, tanto che, spiega Giuseppe Clemente «spesso era in difficoltà perché esauriva quel poco d‘inchiostro che riusciva procurarsi. Ciò gli valse il soprannome di Pocoinchiostro».
Questo soprannome viene preso in prestito da Pietro Trifone, docente di Storia della lingua italiana presso l’università di Tor Vergata, che sarà presente alla conferenza insieme al giornalista e scrittore Raffaele Nigro con un chiaro riferimento al libro pubblicato dal linguista (editore Il Mulino). Interverrà anche il presidente del CRD Giuseppe Clemente, da sempre studioso e appassionato di brigantaggio. A moderare l’incontro Enzo Verrengia, scrittore e giornalista.
Lettere minatorie e terrorizzanti in quanto includevano bestemmie e minacce che rivela a distanza di anni il livello di formazione culturale e linguistica di questi uomini poco o niente alfabetizzati e che per il grado minimo di acculturazione costituivano la parte alta della società contadina e banditesca. L’evento è organizzato dal Centro di Ricerca e di Documentazione per la Storia della Capitanata in collaborazione con il comune di San Severo – Assessorato alla Cultura.