Menu Chiudi

Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella (154° parte)

camera detto Gio Batta Visconti scherzandovi il medesimo Ill.re Marchese disse al Visconti che non sapeva portare con proprietà le fibbie d’argento e dei calzoni perchè erano troppo grandi e ordinò a me che glele avessi levate ,ed io avendolo eseguito le consegnai in mano a detto Ill.re Marchese ,il quale chiamò uno dei guardiani che non mi sovviene che fu fatto precipitosamente ed il medesimo mandò alla moglie di esso Visconti con imbasciata che non gliele avesse fatto mettere più perchè non sapeva portarle ed in caso che gliele vedeva un altra volta gliele avrebbe nuovamente levate e continuando sempre più in confidenza IL Visconti con il medesimo Ill.re Marchese mi ricordo che in una mattina verso la fine di Maggio o primi mese di giugno di detto prossimo passato anno 1758 non sovvenendomi di preciso per la lunghezza del tempo stando il suddetto l’ill.re Marchese in letto ed prossimo ad alzarsi nella di cui stanza ,che io vidi che secondo il solito vi entrò il suddetto Gio Batta Visconti il quale comiminciò a scherzare e burlare col suddetto Ill.re Marchese che amareggiandolo il suddetto Visconti e con vicino a me disse a me ed al magnifico Michele d’Avolio che in quanto era arrivato in detta stanza che avessimo levato le fibbie dalle scarpe ,quelle dei calzoni ,e l’altro cravattino al predetto Visconti ,onde io e Michele d’Avolio per seguitare lo scherzo il medesimo Michele d’Avolio afferò dalla parte di dietro il Visconti tenendolo ben stretto per le braccia ed io gli levai dalla scarpe le fibbie d’argento ed altre dai calzini e finalmente sciogliendogli dalla parte di dietro il cravattino gli levai- Continua.

Giuseppe Laganella