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Reati ambientali a Manfredonia (Siponto), Peschici, Tremiti e Foresta Umbra. Il Parco del Gargano ha bisogno di maggior tutela. Riceviamo e pubblichiamo.

Sono di questi giorni le notizie, che peraltro danno seguito ad azioni pregresse, di sversamenti di acque reflue da un tronco di fogna nel golfo di Manfredonia e precisamente a Siponto, con conseguente emissione del Divieto di Balneazione e ritiro dello stesso. Contemporaneamente a piede libero è stato denunciato anche un operatore agricolo locale che sversava acque del fiume Candelaro, notoriamente inquinato, a fini irrigui, nei campi di proprietà su prodotti destinati alla vendita al pubblico. Recenti anche le decisioni di deferire alle autorità giudiziarie alcuni imprenditori di Peschici per abuso edilizio e deforestazione giunti fino alla Foresta Umbra, e appunto sversamenti illeciti di rifiuti e acque reflue. Si aggiunge un incendio doloso di vaste proporzioni nell’isola di San Domino a Tremiti con conseguente distruzione di un’ampia fetta di macchia mediterranea. I servizi televisivi effettuati da “Striscia La Notizia” per Manfredonia e le precedenti denunce di Fare Ambiente riguardo lo scempio compiuto presso spiaggia Zaiana, interessata al nuovo illecito, non sono serviti a nulla, se non a restare cattedrali nel deserto, mentre si continua a compromettere equilibri ambientali già di per sé delicatissimi, cui si uniscono forti peculiarità turistiche ed economiche. Fare Ambiente, attraverso il Laboratorio Verde del Gargano, espone quanto segue al Ministro per l’Ambiente Costa e al sottosegretario per l’Ambiente ed il Mare Gava: chiede in primis la nomina certa e celere di un Presidente dell’Ente Parco, che esuli da meri interessi politici e personalistici, che il Parco e tutte le località poste in esso vengano fatte oggetto di particolare monitoraggio e attenzione attraverso un largo e diffuso impiego di Guardie eco-zoofile e ispettori comunali, figure particolarmente preparate e presenti nelle associazioni ambientali, preposte al controllo di tali specifiche problematiche, prevedendone eventualmente anche un inquadramento professionale laddove ciò torni utile e incentivante; che l’idea di un turismo sostenibile, a impatto zero sul paesaggio, e si fa riferimento in particolare alla costa marittima garganica e alla Foresta Umbra, ma anche alle coste tremitesi, diventi una delle idee conduttrici non solo dei Comuni interessati, ma del governo tutto, ponendo in essere tutte quelle misure, connesse a tutela della Legalità, Sicurezza e salvaguardia ambientale che un simile territorio merita, attese le enormi potenzialità storico-culturali, enogastronomiche, paesaggistiche e quindi economiche ormai universalmente note.

Dott. Maria Lucia Zito

Referente Laboratorio Verde Fare Ambiente Gargano