Sarebbero stati Michele Notarangelo, 23 anni, viestano e il concittadino Michele Pinto di 24 anni a tentare di uccidere lo scorso 14 ottobre Giovanni Cristalli, il trentaquattrenne garganico ferito a pistolettate in corso Fazzini, in pieno centro. Lo sostengono i pm della Direzione distrettuale antimafia di Bari Simona Filoni ed Ettore Cardinali che hanno firmato i decreti di fermo, ed i carabinieri della tenenza di Vieste e del nucleo investigativo di Foggia che sabato scorso hanno fermato i due giovani. Sono accusati di concorso in tentato omicidio aggravato dalla mafiosità per i metodi usati. La notizia del duplice fermo è stata diffusa ieri mattina nel corso della conferenza stampa a Bai della Dda indetta anche per dar conto del blitz antidroga «Neve di marzo» con 15 arresti. Cristalli, sfuggito alla morte 10 giorni fa, è ritenuto vicino al gruppo Raduano, coinvolto nella guerra di mafia che dal 2015 ad oggi ha contato a Vieste ben 16 fatti di sangue: 10 omicidi, 1 lupara bianca e 6 tentativi di omicidio. Notarangelo e Pinto sono già noti alle forze dell’ordine anche per storie di droga; Notarangelo peraltro sarebbe scampato all’agguato a colpi di mitra Kalashnikov avvenuto la sera del 25 aprile 2018 a Vieste e in cui venne ammazzato Antonio Fabbiano. Il ferimento di Cristalli sarebbe maturato in un contesto di criminalità organizzata, riconducibile ad una frattura che si sarebbe verificata all’interno del clan Raduano per il controllo dell’affare droga, secondo l’ipotesi della Dda che contesta infatti ai due fermati l’aggravante della mafiosità. Notarangelo – nella ricostruzione di carabinieri e Dda – sarebbe l’esecutore materiale, colui che ha esploso sette colpi di pistola calibro 9 (arma non ritrovata), uno dei quali ha raggiunto alla coscia sinistra Cristalli, ricoverato con prognosi di 15 giorni. Mentre Pinto – soprannominato «la formica» – lo avrebbe accompagnato, passando al presunto complice la pistola che custodiva in un borsello. I due indagati l’altra mattina sono stati interrogati dal gip del Tribunale di Foggia che ha convalidato il decreto di fermo spiccato dalla Dda; disposto la prosecuzione della custodia cautelare in carcere; trasmesso per competenza gli atti alla magistratura barese vista l’aggravante della mafiosità contestata. Sia Notarangelo sia Pinto. difesi dall’avvocato Francesco Americo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. «Nel corso dell’esecuzione dei due fermi» è stato detto ieri mattina a Bari nella conferenza stampa di magistrati e investigatori «i carabinieri hanno rinvenuto droga e una molotov. Le indagini sonò state rapidissime e si è riusciti a delineare un quadro indiziario chiarissimo della dinamica e degli autori della sparatoria». Rimarcato anche come «il violento controllo del territorio e la forza intimidatrice espressa arriva a concretizzarsi anche con azioni efferate, compiute in pieno giorno come accaduto lo scorso 14 ottobre». «Per la prima volta» ha detto il procuratore capo Giuseppe Volpe in conferenza stampa «la persona che accompagnava la vittima ha collaborato con gli inquirenti. La realtà garganica è tale che è quasi impossibile ottenere dichiarazioni accusatorie; speriamo che sia il segno di un mutamento dei tempi; e che le indagini e le risposte che le istituzioni danno ai fenomeni criminali inducano senpre più persone a collaborare con gli inquirenti». L’accusa contro i due presunti «pistoleri» si basa su testimonianze, visione di una serie di video registrati dalle telecamera della zona di corso Fazzini e intercettazioni ambientali. Cristalli il primo pomeriggio del 14 ottobre era in auto con un concittadino: avrebbe incrociato Notarangelo e Pinto appiedati, cercando di parlare con il primo che avrebbe rifiutato il colloquio. Subito dopo Cristalli ha parcheggiato l’auto nei pressi di un bar in corso Fazzini, scendendo e venendo raggiunto da Notarangelo e Pinto. Al nuovo tentativo di Cristalli di parlare con Notarangelo, questi avrebbe risposto che loro due non avevano niente da dirsi, per poi dirgli «ti uccido» e sparare ripetutamente contro Cristalli. Poi i due presunti killer sarebbero scappati a piedi attraversando la villa comunale, mentre il ferito veniva soccorso dall’amico e trasportato in auto al locale pronto soccorso.
gazzettacapitanata