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Piano di Sviluppo Rurale/ Corsa a spendere i fondi UE. Ma 30 milioni andranno persi. Lunedì un altro vertice

Corsa contro il tempo in Regione. Gli uffici dell’asses­sorato all’Agricoltura stanno accelerando a tamburo bat­tente la spesa dei fondi euro­pei del Psr (piano di sviluppo rurale) per evitare di incorre­re nella severa sanzione di Bruxelles: il disimpegno auto­matico (cioè la perdita) delle risorse non spese rispetto al­l’obiettivo indicato. Tuttavia, per quanti sforzi si possa fare, la sorte è segnata. L’obiettivo di spesa, da maturare entro il 31 dicembre, certamente non sarà raggiunto: la mannaia di Bruxelles sui fondi del Psr è certa. La perdita, però, non corrisponderà ai 157 milioni paventati nelle settimane scorse dall’eurodeputato Raf­faele Fitto (Fdi). Il disimpe­gno automatico, si calcola in Regione, colpirà poco meno di una trentina di milioni. Non è una consolazione, ma c’è chi tira un sospiro di sol­lievo. In questi giorni si stan­no ripetendo riunioni a raffi­ca e lunedì il governatore Mi­chele Emiliano, titolare della delega sull’Agricoltura, ha convocato tutti i responsabili della materia negli uffici del­l’assessorato. Ci sarà Luca Limongelli (titolare della Auto­rità di gestione per il Psr, sovrintende alla spesa dei fondi Ue), Gianluca Nardone (diret­tore di dipartimento) e Clau­

dio Stefanazzi (capo di gabinetto). Secondo i calcoli, la perdita dovrebbe riguardare 26-30 milioni di quota europea. A questa cifra, per comporre la «spesa pubblica» prevista, si dovrebbe aggiungere l’obbli­gatorio cofinanziamento na­zionale e regionale: un’altra ventina di milioni. Mancando il mattone europeo, salterà il cofinanziamento. Tuttavia la parte regionale resterà in cas­sa e quella nazionale si tente­rà di rimodularla sotto altra voce per evitare di perderla.

Non è tutto. Limongelli sta discutendo con la Ue perché Bruxelles riconosca il conten­zioso sui bandi del Psr quale «causa di forza maggiore». E per questa via evitare del tutto il disimpegno. Sembra diffici­le, ma l’interlocuzione è in corso. Il contenzioso ha ri­guardato i bandi per i miglio­ramenti aziendali (misura 4.i.a per complessivi 120 mi­lioni), le attività extra agricole e agrituristiche (6.4 per 20 milioni), il pacchetto giovani (6.1 per 130 milioni). Il con­tenzioso si va sciogliendo, la Regione sta predisponendo i mandati di pagamento. E pro­prio ieri sono arrivate le pri­me sentenze del Far sul «Pac­chetto giovani»: nel giro di 15 giorni, Limongelli liquiderà le prime somme.