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Manfredonia/ Mercato ittico chiuso da tre anni. Una grande risorsa per la marineria abbandonata al suo destino

Le ultime vicissitudini dei pescatori eviden­ziate da una ventina di giorni di agitazione con blocco dei pesche­recci in porto, hanno avuto come riferimento l’Europa, la normati­va emanata dalla UE che disci­plina le attività di pesca, ritenuta dai pescatori pugliesi, quelli di Manfredonia in particolare, ves­satoria nei loro confronti in quan­to – sostengono – pone sullo stesso piano i mari oceanici con quello Adriatico che ha caratteristiche ben diverse dai primi.

La ministro Bellanova nell’incontro avuto con i pescatori si è impegnata a por­tare il problema a Bruxelles per cercare di contemperare le diver­se esigenze. Si attendono gli esiti. Ma i pescatori di Manfredonia hanno seri problemi irrisolti an­che in casa. Fra tutti, di fondamentale rilevanza quello del mer­cato ittico chiuso da tre anni. Sono purtroppo note le difficoltà gestionali di una struttura moder­namente concepita ma mai uti­lizzata per le sue funzioni opera­tive in un settore, quello della pe­sca appunto, dove tutto è sostan­zialmente rimasto alla sola bat­tuta di pesca.

Non si è evoluta secondo le esigenze espresse dal mercato. La filiera è limitata tra la pesca a mare, il commercio dei grossisti e la vendita dei dettaglianti. L’unica variante è l’espor­tazione verso mercati di regioni viciniore. Una grande risorsa mal gestita e ancor peggio valorizza­ta.

Secondo sia pure approssimate rilevazioni e statistiche del settore, in un mese una motopesca del­la piccola pesca realizza un ricavo lordo stimato in circa 12mila euro; mentre quella della grande pesca realizza circa 25mila euro. Per un valore monetario complessivo di 35-40 milioni di euro l’anno. Una cifra notevole che, tenuto conto dei prezzi al dettaglio, lievita an­che oltre cinque volte, attraverso i vari passaggi di filiera fino al con­sumatore. Un fiume di denaro che si disperde in mille rivoli. Un settore di grande valenza economica e sociale lasciato in balia di sé stesso.

Un vuoto ancor più avvertito dall’assenza del mercato ittico generale che avrebbe il compito di regolamentazione del settore. Per­ché allora rimane chiuso?

Il mercato ittico rientra tra le competenze dell’Autorità di siste­ma portuale del basso Adriatico. La graduatoria stilata dalla Com­missione di valutazione vede il “Consorzio Semi” vincitore con 67,93 punti, sulla società cooperativa produttori ittici Manfredonia (60).

Nella nota del dicembre 2018 si annunciava che “ che si sta procedendo alle prescritte verifiche di legge al rilascio della concessione”. Ma è passato quasi un an­no è ancora non si dice nulla sulla riapertura del mercato delle cui vicende si è occupata anche la Commissione dalle cui valutazio­ni è scaturita l’interdittiva per mafia ai danni del Comune.

Michele Apollonio