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Puglia/ CGIL: “Grave perdere i fondi PSR. Nei guai le imprese. Le banche chiedono il rientro dei prestiti.

«Gli agricoltori e le imprese che operano nel settore, con già elevate difficoltà, non possono permettersi di perdere i finanziamenti previsti dal Psr»: il monito arriva da Gigi Antonucci, presidente del Alpaa Cgil Puglia dopo la diffusione dei dati uf­ficiali resi noti da Agea relativi al consuntivo 2019 dei Psr.

«Il non raggiungimento degli obiettivi del Psr Puglia – ag­giunge Antonucci- si traduce nella possibile perdita di circa 142 milioni di euro, di cui 86 milioni di quota Feasr e la re­stante parte di cofinanziamento per gli agricoltori pugliesi.

Una situazione che più volte gli addetti ai lavori e le organizzazioni sindacali hanno annunciato e de­nunciato, vedi nel novembre dello scorso anno la richiesta da parte della Cgil e Flai Puglia degli stati generali dell’agricoltura, rimanendo però inascoltati. Oggi il futuro di un intero comparto, traino dell’intera Regione è legato ad una deroga dell’Unione Europea invocata dalla Regione».

Chiede tutela dell’olio pugliese dalla concor­renza sleale delle importazioni il consigliere re­gionale di Forza Italia Domenico Damasceni: «C’è un aumento delle importazioni di olio dall’estero che supera il 20 %, nonostante sia stata un’annata di grande produzione olivicola per la Puglia, qua­si record in termini di quantità.

Una circostanza strana. Il Governo nazionale dovrebbe fare con­trolli serissimi a tutela non solo dei produttori, ma anche dei consumatori. Va reso trasparente il percorso dell’olio importato, rendendo pubblico il luogo di provenienza estera e quello di desti­nazione in Italia, per combattere sistemi illeciti con cui vengono nazionalizzati prodotti non ita­liani.

Bisogna avere un quadro preciso della trac­ciabilità». Intanto nei guai gli agricoltori di Capitanata. Le banche ora chiedono il rientro dai prestiti. L’auspicio è che la Regione intervenga. Decine di agricoltori foggiani hanno acquistato le macchine agricole confidando nel contributo che non arriverà. Si teme l’effetto domino. Vincenzo Bisaccia, specializzato nel credito in agricoltura dice: “siamo preoccupati per la mancanza di dialogo fra ente regionale e istituti di credito. Per uscirne occorre un nuovo piano di dilazioni”.