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Peschici piange Carmen, una “meravigliosa creatura”!

Ieri, martedì 19 maggio 2020 alle ore 2.40, all’età di 36 anni, tra le braccia di Mamma Rosaria e Papà Stefano, ci ha lasciato la giovanissima e stimatissima Carmen Vecera, eccellenza peschiciana. 

Numerosi i messaggi scritti sui social dagli amici, alcuni dei quali riportiamo qui di seguito:

“Ciao Carmen, questa mattina, a ciel sereno, mi è giunta inaspettata la notizia della tua morte. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: non è giusto che un’insegnante sopravviva ad una sua alunna, non è giusto che i tuoi sogni si siano interrotti nel momento in cui erano in piena realizzazione, non è giusto che la tua splendida carriera, faticosamente conquistata, sia già finita senza che tu abbia potuto raccogliere i frutti delle tante rinunce, dei tanti sacrifici, del grandissimo impegno prodigato e…quanti non è giusto mi sono venuti in mente man mano che ti pensavo!

La cosa che ritengo sia la più ingiusta? Il vuoto che hai lasciato, inconsapevolmente, nel cuore di tua madre e di tuo padre, genitori eccellenti che hanno accompagnato la tua vita che tu hai reso impeccabile, quanto erano orgogliosi di te e di quello che eri diventata! Quanta gioia gli hai dato, quanti motivi per essere fieri di te e delle tue scelte hai regalato loro! Sei stata un’alunna perfetta, hai dato sempre il massimo di te, non parlo solo di preparazione culturale, mi riferisco principalmente alle tue doti che non si acquisiscono sui libri.

Eri buona, sorridente, altruista, eri il riferimento per i tuoi compagni; non ti sei mai tirata indietro ed hai teso la mano a tutti e tutti ti amavano. Ho seguito con orgoglio il tuo lungo e faticoso percorso e non ho mai avuto dubbi che saresti diventata quello che sei diventata. Ho ammirato il tuo coraggio e la tua determinazione, non è facile per una donna arrivare dove tu sei arrivata ed è proprio questa tua abilità che ti ha resa speciale.

Sai quanta stima reciproca avevamo l’una per l’altra, continuerò a volerti bene e a seguirti con la preghiera. Parlare di te non si finirebbe mai, ma voglio tenere per me gli altri pensieri. Prega per tutti noi e soprattutto per i tuoi genitori, fa che continuino a sentirti vicino. Ciao Carmen, alunna speciale!”

Angela Campanile 

“Cara Carmen, l’ultima volta che ci siamo incontrate non ti ho riconosciuta…dal brutto anatroccolo sei diventata un bellissimo cigno, come è capitato a molte di noi…ma quello che sei sempre stata, e sempre sarai, è una persona intelligentissima e dolcissima. Mancherai a tutti, ma ti porterò sempre con me nei dolci ricordi d’infanzia. Buon viaggio cara Amica.”

Enza Pupillo

“Purtroppo oggi è uno di quei giorni da rimuovere per sempre…mi son passati per la testa 31 anni di amicizia, 31 anni di risate, 31 anni di confidenze,  insomma 31 anni di ricordi. Carmen non doveva andare a finire così, tu che brillavi in tutto, una vita passata a studiare…ma anche una vita piena di soddisfazioni, con i tuoi sacrifici eri riuscita a costruirti un futuro invidiabile, sacrificando la tua giovinezza, noi uscivamo e tu, mattone dopo mattone, costruivi il tuo futuro.Oggi, più che mai, spero che ci sia qualcosa di eternamente meraviglioso, qualcosa per cui valga la pena morire…Non ti dimenticherò mai. Ciao Cam (come ci chiamavamo noi).”

Michela Forte

“Quando a lasciarci è un’Amica, il dolore diventa struggente,  immediatamente una parte di te si distrugge, la stessa parte condivisa assieme per una vita. Un’Amica, soprattutto se accanto a te da molti anni, sin dall’asilo, diventa come una sorella, ovvero la persona che chiamiamo nei momenti di difficoltà ma anche di felicità. Ci siamo raccontate di successi, ma anche di sconfitte. Ti ho sempre ammirata, perché eri buona, composta, disponibile, elegante, gentile, educata, intelligente, riservata, sincera. Sono sicura che continuerai a brillare anche lassù, con la medesima luce di sempre.” Valeria Vecera 

“Una Amica-Donna Ingegnere Internazionale, così mi piace evidenziarti, tanto capace, tanto intelligente, tanto coraggiosa. Amavi la tua brillante carriera, condotta tra l’Italia e l’estero, anche se avvertivi il peso della lontananza dei genitori, Rosaria e Stefano, persone straordinariamente rare.

Sei stata l’eccellenza nel tuo campo, restando sempre sobria, umile, garbata. Eri una Professionista modello con gli attributi, frutto di rinunce e sacrifici, rendendo orgogliosa anche la tua terra nativa, Peschici. Non meritavi affatto questo amaro riconoscimento dalla vita, la stessa che hai difeso fino alle ore 2.40 di oggi. Dovevi vivere, amare, lavorare…come una bella quasi trentasettenne: questo il premio che ti spettava!

Ciao, Donna cara. Ciao, Ingegnere lodevole Ciao, Amica mia” 

Francesco D’arenzo