Le spiagge riaprono lunedì. In tanti non ce la faranno. Oggi in Regione sui contenuti della nuova ordinanza.
Dal Gargano a Leuca si procede in ordine sparso. E a fari spenti. In Puglia i lidi possono aprire da lunedì prossimo, ma pesa la mancanza di regole chiare. Pochi i gestori di stabilimenti che ripartiranno il 25.
E chi riapre lo fa nella consapevolezza che le regole possono cambiare da un momento all’altro. Si attende qualche certezza in più oggi nel corso dell’incontro fra la Regione e le associazioni balneari in cui si discuterà della ordinanza balneare regionale.
Nel testo dovranno essere contenute tutte le regole per aprire in sicurezza: dalla distanza fra gli ombrelloni (10 metri quadrati la superficie minima), ai dispositivi di protezione, dalla misurazione della temperatura all’ingresso, al registro dei clienti, passando per il divieto di animazione e le regole da seguire nei bar e fra i tavoli dei ristoranti, dove bisognerà sempre garantire la distanza di un metro fra i clienti.
«Noi – dice Fabrizio Santorsola, presidente regionale di Fiba-Confesercenti – vogliamo regole certe, non ci devono essere né interpretazioni né fraintendimenti”. Anche sui prezzi è una giungla. C’è chi decide di non aumentarli per andare incontro ai clienti.
E chi si sente costretto a ritoccare verso l’altro il costo di ombrellone e lettini perché sono aumentati i costi di gestione. Non a caso la Fiba ha calcolato che la sola gestione emergenziale di noleggio di ombrelloni e lettini in uno stabilimento tipo con 90 ombrelloni costerà in più al gestore 103 mila euro in più per la stagione.
E così in alcune zone l’aumento a quanto pare è una regola, come accade per Capitolo a Monopoli. In altre località, come nel Nord Barese o sulle più larghe spiagge garganiche, non è così. Di sicuro, molti lidi lasceranno a casa parecchi dipendenti. E qualche gestore chiederà alla Regione di posticipare il periodo di apertura obbligatoria dei lidi, se non proprio di restare chiusi (almeno quest’anno).
VIESTE/ “Già i primi abbonamenti ma aspettiamo giugno”
«Non abbiamo ancora direttive precise, sono costretto a non prendere prenotazioni anche se mi stanno chiamando tanti clienti». Pino Vescera gestisce il lido Oasi, il più grande a Vieste e fra i più ampi sul Gargano.
«Parliamo di 500 ombrelloni che però resteranno chiusi il 25 maggio. Vorremmo aprire almeno ai primi di giugno, ma non ci hanno dato ancora regole precise da seguire: navighiamo a vista».
Di certo non ha bisogno di ridurre il numero di ombrelloni, anche grazie ai grandi spazi a disposizione: «Già negli anni scorsi gli ombrelloni qui erano a 4,5 metri di distanza e per ognuno c’erano 5 metri di larghezza». I prezzi per il momento resteranno invariati: 15 euro al giorno per un ombrellone e due lettini. «Non penso che li aumenterò.
Con queste cifre riesco a mantenere i 15 dipendenti con cui gestisco anche il ristorante». Vescera è fra i pochi gestori a mostrare ottimismo: «Mi stanno arrivando parecchie telefonate di gente che vuole fare l’abbonamento». –
Antonello Cassano
repubblicabari