Da dodici anni inseguono l’obiettivo del referendum ed ora sono tornati alla carica in vista delle regionali per unire alla scheda per il rinnovo del Consiglio regionale e dell’elezione del presidente, anche il quesito che chiede un parere sul passaggio della Capitanata al Molise. Sono i promotori della Moldaunia, un movimento civico che da anni conduce la battaglia per il passaggio amministrativo della provincia di Foggia dalla Puglia al Molise. Non la nascita di una nuova regione (ci vorrebbe una legge costituzionale), ma l’aggregazione di una provincia ad una regione già esistente. Una richiesta che si gioca, sulle sfumature ma che diventa anche sostanza.
Va detto che inutilmente i promotori del referendum, che pure hanno raccolto firme e deliberazioni di consigli comunali così come previsto dallo statuto della Provincia di Foggia, hanno in questi anni ottenuto “ascolto”: dall’amministrazione di centro- destra a guida Pepe (l’ultima eletta direttamente dai cittadini) a quella nata con la sciagurata riforma delle province, prima con Miglio (sindaco di San Severo) alla guida di una coalizione di centrosinistra ed ora con Gatta (sindaco di Candela) di fatto alla guida di una coalizione di centrodestra e movimenti civici.
Nessuna risposta ufficiale in 12 anni. Anche la prefettura di Foggia, più volte interpellata per dare un senso alla richiesta del comitato della Moldaunia, ha rigettato le istanze tanto che i promotori del movimento hanno deciso di rivolgersi anche al Quirinale. Tra le motivazioni prese in considerazione per l’indizione del referendum consultivo figurano sentenze della Cassazione che hanno interpretato in maniera favorevole le richieste di Piacenza e del Verbano di passare dalla Emilia dal Piemonte alla Lombardia. A Foggia queste sentenze non farebbero testo. Così sostengono i promotori della Moldaunia. Chi hà ragione?
Filippo Santigliano
gazzettacapitanata