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16 Luglio/ LE VARIE FEDI

Fa’ attenzione a non legarti ad alcuna credenza esclusiva e a non miscono­scere la verità presente in tutte le altre. Coltiva nel tuo animo un interesse primario per le varie fedi, nessuna esclusa, poiché l’Altissimo Iddio è troppo grande per essere compreso da una sola fede e non dalle altre.

Ibn ‘arabi

Ci credereste che a scrivere queste parole così aperte ed «ecume­niche» è stato uno dei massimi teologi musulmani? Basterebbe pren­dere in mano il libro Fusus al-hikam, ossia «gemme di saggezza», di Ibn ‘Arabi (1165-1240) nell’edizione araba di Beirut (o nella versione inglese Wisdom of Prophets), per scoprire che è suo questo consiglio, inserito in un’opera che è simile a un testamento spirituale. Non bi­sogna dimenticare che questo pensatore era nato e vissuto in Spagna ma si era trasferito anche in Marocco e a Damasco, ove era morto, unendo così culture diverse.

Certo, egli non cessa di essere musulmano e di considerare Mao­metto come il «sigillo dei profeti». Tuttavia il suo invito è quello di scoprire tutti i semi di verità deposti da Dio nei vari terreni religiosi e spirituali. Detto in altri termini, senza cadere in un sincretismo relati­vista, è necessario superare la grettezza dell’integralismo esclusivista. Una lezione, certo, disattesa dai fondamentalisti musulmani ma talo­ra anche da quei cristiani che respingono in blocco l’Islam in modo aggressivo e sprezzante, senza comprendere che in esso ci sono voci e fermenti di comunione che il nostro rigetto fa spegnere, lasciando spazio alle reazioni più aspre della difesa. Ritroviamo, invece, la fe­condità dell’ascolto, della conoscenza, del dialogo e del confronto.

Gianfranco Ravasi