I tasselli del mosaico sono quasi tutti inseriti. Manca il via libera all’ingresso nella giunta (e nella maggioranza) dei pentastellati, che in Puglia potrebbero per la prima volta (in Italia) essere parte di una alleanza di governo regionale. Il governatore Michele Emiliano, dopo aver ideato una alleanza dal perimetro ampio (la «coalizione dei pugliesi» che ha coinvolto anche tanti esponenti provenienti dal centrodestra), sta tessendo la tela per dare vita nella regione ad un esperimento che abbia lo stesso colore della maggioranza che sostiene a Roma il premier Giuseppe Conte. I grillini, in contatto con Emiliano tutta la giornata, aspettano che ci sia il via libera dall’asse Crimi-Di Maio a Roma.
La quadratura del cerchio finale terrà conto – in attesa del via libera grillino per un assessorato a Rosa Barone (all’Ambiente o all’Urbanistica) – del peso delle forze politiche in Consiglio e di quelle che non avranno rappresentanti in Via Gentile, nonché di un’attenzione per la parità di genere: su questo tema, l’attuale schema prevede tre assessori donna e la presidenza del Consiglio regionale per Loredana Capone.
Questo «l’algoritmo» della giunta: tre assessori al Pd, due a «Con», due ai Popolari, uno alla sinistra vendoliana, uno al M5S e uno ad un esterno di alto profilo (Emiliano spera che sciolga la riserva l’ex ministro Massimo Bray). Per i dem Donato Pentassuglia (già operativo da settimane) all’Agricoltura, Debora Celiento (vicina al ministro Francesco Boccia) e Raffaele Piemontese, assessore al Bilancio e vicepresidente della giunta. La lista «Con» avrà in esecutivo Pier Luigi Lopalco alla Sanità e Alessandro Delli Noci allo Sviluppo economico. I Popolari? Alla fine sono riusciti a confermare Gianni Stea e Sebastiano Leo. Le novità delle ultime ore? Il pressing verso Bray per assumere l’incarico di assessore alla Cultura, e il recepimento dell’indicazione dell’area che salda i vendoliani, con verdi e socialisti con l’avvocato salentino Anna Grazia Marasco. Il passaggio è stato preceduto da una nota della lista «Puglia Solidale e Verde» che diventa «una associazione politica per dare seguito al progetto ecoriformista premiato, nelle recenti elezioni regionali, dal consenso di oltre 65.000 pugliesi» e benedice la Maraschio («saprà mettere le sue capacità al servizio del progresso della Puglia e del consolidamento del percorso sin qui compiuto»).
Ieri si sono riuniti anche i vertici regionali del Pd, è al termine dell’incontro è stata diffusa una
nota congiunta del gruppo consiliare e della segreteria regionale per auspicare che nella giunta venga riconosciuto «il ruolo politico tramante svolto dal partito in questi anni nella tenuta e nel consolidamento della coalizione», nonché il rilevante numero di eletti nell’assemblea. I dem poi sottopongono ad Emiliano due priorità: «rappresentanza di genere e rappresentanza territoriale». Sul fronte femminile il partito di Nicola Zingaretti rivendica spazi per le proprie elette (in pole la Ciliento come assessore e la Capone per la presidenza dell’assemblea, ma scalpita anche la- Maurodinoia), in quanto «capaci e radicate sul territorio». Sul tema dei territori, il Pd cerca in extremis di segnalare la necessità di un assessore della provincia di Brindisi (sarà difficile che l’istanza sia raccolta). I dem si sono riaggiornati a domani per la direzione regionale: venerdì sembra il giorno giusto per l’ufficializzazione della squadra dell’«Emiliano bis».
Michele De Feudis
gazzettamezzogiorno