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MANFREDONIA/ PORTO INSICURO, SCOPPIA LA PROTESTA. L’ULTIMO BURRASCA HA RISCHIATO DI PROVOCARE DANNI A UN CENTINAIO DI PESCHERECCI

«Non è la prima volta e non sarà l’ultima, occorre intervenire prolun­gando il Molo di levante per garantire la si­curezza del porto, non possiamo mettere a re­pentaglio i nostri pescherecci». I pescatori sono arrabbiati. La burrasca che si è abbattuta sul porto ha causato serie difficoltà ai pescherecci ormeggiati lungo le banchine del molo com­merciale. Il forte vento di scirocco che da sud sale verso il golfo, penetra nel bacino portuale agitando le acque al punto da mettere a re­pentaglio gli ormeggi e quindi i natanti.

Oltre una cinquantina di motopesche sono state costrette, tra mille difficoltà e rischi (un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a fatica), di rifugiarsi nell’attiguo porto turìstico “Marina del Gargano” che ha 1’imbocco più pro­tetto dai venti del sud. Una situazione di grave pericolo che mette in agitazione i pescatori. «La storia si ripete: in pericolo sono le nostre im­barcazioni» rileva stizzato l’armatore Michele Conoscitore. «Molti di noi siamo stati costretti in tutta fretta a mettere in salvo i pescherecci nel porto turistico. Oltre ai pericoli incombenti, sia­mo stati costretti a sbrigare pratiche burocra­tiche e sopportare costi aggiuntivi per il rico­vero dei pescherecci. Non si può accettare – protesta – che una flottiglia peschereccia che ha un suo porto debba essere costretta a transitare sia pure occasionalmente in un altro per motivi di sicurezza».

La richiesta che i pescatori avanzano in coro è quella del prolungamento del Molo di levante di circa un duecento metri per mettere in sicurezza il bacino portuale. «E’ un problema che si ripete periodicamente e che come associazione abbia­mo denunciato in passato» interviene con una nota Enrica Amodeo, presidente dell’Associa­zione culturale e politica “Manfredonia Nuova” ricordando i danni della mareggiata del 2019. «Il porto commerciale – dettaglia – non offre un giusto riparo dai venti di scirocco alle imbar­cazioni ormeggiate costringendo gli armatori a trasferirle altrove affrontando rischi e oneri straordinari. Occorre con urgenza provvedere alla messa in sicurezza del porto commerciale».

Escluso il Comune che non ha competenza sul porto, e la Capitaneria di porto che ha ben altre competenze e che in ogni caso, come ha con fermato il comandante Giuseppe Turiano, «ab­biamo in ogni caso segnalato 1’esistenza del pro­blema sicurezza», ad essere direttamente e ope­rativamente interessata è l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Au­torità portuale che il problema sicurezza del porto di Manfredonia lo ha in agenda. “Purtroppo il porto di Manfredonia non è dotato del Piano regolatore”, ha dichiarato il presidente Ugo Patroni Griffi. «I problemi della portualità di Manfredonia sono tanti» ri­leva. «Stiamo cercando di dare una accelerata alla redazione di un piano regolatore portuale senza del quale non è possibile fare alcun in­tervento. Nella progettazione che andremo ad elaborare inseriremo anche la variante al Molo di levante del porto commerciale. Non è cosa semplice, occorrono studi e rilievi. Poi natu­ralmente occorreranno i finanziamenti».

E qui si aprono scenari imperscrutabili. Quel che continua a mancare e da decenni, è mia politica di sostegno al porto (anche al porto) che veda accomunati quanti eletti ai vari livelli dell’apparato pubblico, in una battaglia comu­ne.

Michele Apollonio