Il glorioso convento di San Matteo apostolo arroccato su uno sperone garganico da cui guarda San Marco in Lamis, “assisa” nel mezzo della valle di Stignano che si insinua nel cuore del Gargano, si è arricchito di un altro presidio di grande valore culturale: l’Archivio storico provinciale dei Frati minori della Provincia religiosa di San Michele Arcangelo di Puglia e Molise costituita nel 1899 con la fusione di tre diverse Province: San Ferdinando del Molise, San Nicola di Bari, Sant’Angelo in Puglia.
«L’Archivio storico provinciale è ormai una nuova realtà viva e attiva all’interno del nostro santuario di San Matteo» afferma con orgoglio frate Stefano De Luca, direttore dell’archivio storico. «Una realtà – ricorda frà Stefano – che si affianca a quelle ormai consolidate del Museo e della Biblioteca francescana provinciale».
Trasferito dal convento di San Pasquale di Foggia, l’Archivio è stato sistemato in ampie sale del vetusto convento. E’ depositario e custode della memoria di tre secoli di storia di una Provincia religiosa profondamente radicata nel territorio e nelle popolazioni devote di San Matteo. Un patrimonio archivistico di oltre 800 tra fascicoli, registri e volumi, e 2.500 fra buste e faldoni. Una documentazione minuziosa che testimonia avvenimenti di un’estesa area geografica svoltisi in un arco cronologico che va dal 1599 al 1950. Un solido presidio documentale dichiarato di “importante interesse culturale”, che si affianca alla Biblioteca francescana del santuario di San Matteo istituita nel 1905 come biblioteca per lo studio teologico che dal 1970 è stata aperta al servizio pubblico. Notevole la consistenza libraria di circa duecento mila volumi, 455 periodici, 3 mila supporti audiovisivi ordinati da padre Mario Villani. Riconosciuta nel 1984 come biblioteca di interesse locale, dalla Regione Puglia, nel 2019 il Ministero per i beni e le attività culturali – Soprintendenza archivistica, l’ha catalogata di “eccezionale interesse culturale”.
Una fonte prestigiosa di memorie e documentazioni di fondamentale importanza e utilità che consente varie e vaste possibilità di studi e ricerche sul territorio e le popolazioni che lo hanno e continuano ad animarlo, dal punto di vista storico, religioso, sociale, economico, statistico, liturgico, biografico, liturgico. «Il nostro Archivio – rileva l’archivista Laura Orsi- conserva tutto il materiale proveniente dai conventi dei frati del Molise e della Puglia, pezzi di grande pregio. Fra gli altri: i legati testamentari e le scritture private del convento di Sant’Onofrio a Casacalenda risalenti al 1599, dal Molise; due bellissimi registri rilegati in cuoio della seconda metà del Settecento che riportano i decreti ed i provvedimenti presi dai ministri provinciali durante i capitoli provenienti da Bari; mentre dall’antica provincia di Sant’Angelo in Puglia provengono gli atti capitolari del Settecento; dell’ex convento di San Salvatore di Lucerà, documenti e legati testamentari a partire dal 1677. Ma l’Archivio, oltre a questi nostri tesori antichi, si arricchisce di continuo di altra documentazione da offrire all’attenzione di studiosi e ricercatori». Un poderoso e prestigioso presidio di alta cultura, depositario di memorie storiche che fanno del convento San Matteo imo straordinario centro di studi umanistici, un solido riferimento culturale non solo del meridione.