I Comune di Chieuti ha deliberato di proporre all’Ente Parco, e per suo tramite al Ministero della Transizione Ecologica, di inserire parti del proprio territorio nel perimetro dell’area naturale protetta del Gargano. “A seguito di varie e fruttuose interlocuzioni precedentemente sviluppate tra l’Ente Parco e il Comune di Chieuti sul tema dell’ingresso di quest’ultimo nell’area protetta, il Sindaco Diego Iacono ha invitato il Presidente Pasquale Pazienza a partecipare alla seduta consiliare di venerdì 14 maggio, per esporre gli aspetti significativi e le implicazioni associate a questo tipo di scelta” spiegano in un nota stampa del Parco.
Ora il Comune di Chieuti dovrà seguire un percorso amministrativo che coinvolgerà anche il Ministero della Transizione Ecologica e che, al suo traguardo, sancirà l’allargamento dei confini del Parco; il processo di inclusione sarà anche il terreno fertile per una visione nuova e diversa delle peculiarità territoriali del Comune di Chieuti, che saranno inserite nel perimetro. In concreto si riverserà sul territorio il risultato della raggiunta integrazione e armonizzazione degli obiettivi di tutela e valorizzazione con le aspirazioni e sensibilità della comunità cittadina riguardo alle politi
che ambientali e di sviluppo sociale ed economico.
Aggiunge il sindaco Iacono: “Siamo nella fase embrionale, ma la cosa importante è aver fatto il primo passo e siamo convinti che da questo deriveranno ottime possibilità di sviluppo per la nostra comunità, sia dal punto di vista sociale ed economico, penso anche al turismo ambientale e sostenibile, sia dal punto di vista della riqualificazione e conservazione dell’area boschiva che entrerà a far parte del territorio dell’Area naturale protetta del Gargano”. Il presidente Pazienza ringrazia il primo cittadno “per l’impegno profuso nell’affermare il risultato della deliberazione adottata, e che porta il Comune di Chieuti a chiedere il suo ingresso nell’area del Parco nazionale del Gargano con alcune quote del suo territorio. L’Ente Parco non può che rallegrarsi e compiacersi di questa decisione da cui molto probabilmente scaturirà l’allargamento della famiglia oggi rappresentata dalla Comunità dei 18 Comuni del Parco. In queste realtà i due approcci – quello biocentrico e quello antropocentrico – devono trovare un momento di giusto confronto e di valida sintesi orientandosi ai principi dello sviluppo sostenibile”.