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MONTE SANT’ANGELO/ PREMIATI I NEO ARCHITETTI DEL POLIBA PER LA TESI SUL RESTAURO DEL CASTELLO

«Monte Sant’Angelo. Il castello», la tesi di laurea in restauro architettonico, elaborata da sei neo laureati del Poliba, già premiata lo scorso ottobre al XXIII Premio nazionale sulle Architetture fortificate dall’Istituto Italiano dei Castelli, ha ottenuto un ulteriore riconoscimento: la menzione d’onore, all’VIII edizione del Premio Internazionale «Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo» di Ferrara. La categoria in concorso, riservata alle delle tesi di laurea, specializzazione,
master e dottorato, ha registrato oltre cento iscrizioni di universitari e l’effettiva partecipazione di 90 candidati. Il premio si afferma come importante momento  di confronto tra le diverse scuole di restauro italiane. Il riconoscimento ai laureati in architettura del Poliba sarà ufficializzato nel corso della cerimonia di premiazione in programma via webinar al link  https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_1hjrONbvSJOOPfH3Wmg0Qw , oggi  dalle 14.30 alle 18.30.

Gli architetti formatisi al Poliba sono Luigiana Capone (Gravina di Puglia), Giorgia Caradonna (Bari), Fabio Colapietro (Sammichele di Bari), Luciana Colasacco (Sannicandro di Bari), Antonio Di Vittorio (Ruvo di Puglia), Martina Succurro (San Giovanni in Fiore – CS). Relatrice della tesi di laurea la professoressa Rossella de Cadilhac. Altri docenti: Anna Bruna Menghini, Gabriele Rossi. 

Il castello di Monte Sant’Angelo, di proprietà comunale è gestito dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. Rappresenta un ricco palinsesto architettonico dovuto alle  innumerevoli trasformazioni avvenute nel corso del tempo, consistite in ampliamenti, sopraelevazioni, modifiche di varia natura. Il progetto, mosso dalla volontà di conservare la materia antica, attraverso il rispetto delle stratificazioni storiche, si è posto l’obiettivo di ristabilire l’unità figurativa dell’organismo architettonico, seguendo i principi fondamentali del restauro: il minimo intervento, la riconoscibilità, la compatibilità e la reversibilità. Lo studio
restituisce il Castello al territorio, convertendolo da avamposto strategico di difesa del Gargano ad attrattore culturale, come Polo Eco-museale e propone  linee guida per una riqualificazione paesaggistica del contesto in cui il complesso fortificato è inserito.