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PERDE TUTTI I RISPARMI DEL BUONO POSTALE, CHOC PER UNA 86ENNE DI CAGNANO VARANO

Avrebbero dovuto riscuotere mille euro da un buono fruttifero depositato nell’ufficio postale di Cagnano Varano, allo sportello la sorpresa: quei soldi non ci sono più, volatilizzati. Un vero choc per una signora di 86 anni, titolare del buono fruttifero e dei parenti che l’accompagnavano. Nel buono, che credevano avesse durata ventennale, c’erano 11mila euro, i risparmi di una vita. La signora lo aveva sottoscritto nel 2008: voleva riscuotere la somma per alcune commissioni urgenti.
L’impiegata – raccontano i parenti – aveva già emesso il mandato di pagamento e stava per liquidare la somma, quando si è accorta dal terminale che qualcosa non andava. Il buono era infatti scaduto oltre dieci anni fa, l’intero importo era ormai inesigibile come prevede l’articolo 8, comma 1, del decreto ministeriale 19 dicembre 2000. «Una truffa legalizzata in piena regola», si sfoga con la il genero, la signora alla notizia ha avuto un mancamento ed a distanza di giorni dall’accaduto non si è ancora ripresa.

Ma com’è possibile che si perdano così i risparmi di una vita? «Mia suocera ha sempre acquistato alla Posta buoni pluriennali – spiega il genero – tante persone come lei hanno fatto questo tipo di investimento in paese e sono adesso molto preoccupati. Sulla ricevuta del buono sottoscritto nel 2008 non c’è scritta infatti da nessuna parte la scadenza a diciotto mesi, per questo eravamo sicuri che si trattasse di un buono come gli altri. La stessa impiegata si è accorta dell’inconveniente solo quando ha inserito i dati del buono sul terminale. Abbiamo protestato con il direttore dell’agenzia, il quale ci ha fatto notare come solo il numero di serie del buono indicasse la reale data di scadenza. La serie finisce con “18R”, è quella la lettera che indica l’anno di emissione e la natura del buono. Ma solo un tecnico della materia potrebbe accorgersene, mia suocera era convinta di aver comprato un altro prodotto e la cosa strana è che nessuna dicitura compare sulla ricevuta».

Ma la legge non ammette ignoranza, forse però solo un po’ di trasparenza in più. «Sulla ricevuta in cartaceo è riportata solo la data di emissione e il timbro dell’ufficio postale di Cagnano Varano. Anche il direttore dell’ufficio postale – riferisce il genero della signora – ha ammesso che su quei tipi di buoni fruttiferi tanta gente è incappata nello stesso problema e che qualche informazione in più sulle ricevute rilasciate non guasterebbe, impossibile per un cittadino comune orientarsi in base a numero di matricola. E ci sarebbe da aggiungere che pur sempre di soldi dei cittadini si tratta, sui quali lo Stato anche a dieci anni di distanza non dovrebbe accampare alcun tipo di pretesa».

gazzettamezzogiorno