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ANNULLATE LE MULTE AI MEDICI DI BARI: VIA IL DIRETTORE DELL’ISPETTORATO

Dopo l’intervento di Mattarella cancellati i verbali ai tre primari del Policlinico: rimossa la dirigente che li aveva firmati.

Il superamento dei limiti di durata dei turni e il mancato rispetto delle norme sui riposi è frutto della situazione di emergenza in cui i reparti hanno vissuto durante il Covid. È su questa base che nella serata di venerdì l’Ispettorato territoriale del lavoro ha notificato al Policlinico il provvedimento datato 23 ottobre con cui vengono annullati i verbali per circa 47mila euro elevati nei confronti dei direttori di tre unità operative in solido con il direttore generale Giovanni Migliore.

È l’effetto, non l’unico, della lettera aperta che il 21 ottobre il direttore del Pronto soccorso, Vito Procacci, ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La mattina dopo il Capo dello Stato ha sentito il ministro del Lavoro, Marina Calderone, che assicurò la sospensione delle sanzioni nei confronti dei tre medici.

Ma dopo quell’intervento sembra sia avvenuto qualcosa di più, perché – da quanto si apprende attraverso più fonti – il direttore dell’Ispettorato di Bari, Antonella Cangiano, che tra luglio e settembre ha firmato i verbali e il 23 ottobre ne ha disposto l’annullamento (comunicato ufficialmente solo venerdì sera), da alcuni giorni è stata rimossa dall’incarico. «Normale avvicendamento», dicono dall’ufficio. Ma resta la coincidenza temporale tra l’annullamento e la decisione di cambiare il direttore.

I tre verbali di accertamento riguardavano, oltre Procacci, i direttori Luigi Giovanni Lupo (dipartimento trapianti) e Angela Pezzolla (chirurgia videolaparoscopica), cui a seguito di un accesso degli ispettori tra maggio e settembre sono state contestate una serie di violazioni (superamento della durata massima dell’orario di lavoro e del lavoro notturno, e mancato rispetto dei riposi settimanali e del riposo giornaliero).

L’annullamento delle sanzioni è stato disposto ritenendo «che nelle fattispecie in esame si configuri l’esclusione della responsabilità per le violazioni amministrative dei trasgressori, venendo in rilievo l’esimente dello stato di necessità stante il notorio stato emergenziale da Covid 19 nei periodi oggetto di contestazione».

Ovvero ciò che tutti, a partire dal ministro Orazio Schillaci passando per il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, avevano detto fin da subito: quando gli ospedali erano in emergenza per la pandemia non esisteva orario di lavoro per nessuno.