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 GIORNATA DEL MALATO, DOMENICA 11 FEBBRAIO A VIESTE TANTE INIZIATIVE CULTURALI E SOCIALI. RECITAL PIANISTICO A CURA DELLA NUOVA DIAPASON

Nell’ambito della stagione concertistica 2024, l’associazione Musicale Nuova Diapason di Vieste, in collaborazione con l’Amministrazione comunale – assessorato alla Cultura, ha organizzato, per la prima volta a Vieste, in occasione della XXXII Giornata Mondiale del Malato, domenica 11 febbraio presso l’auditorium “Falcone- Borsellino” di Vieste in via Verdi 10, alle ore 19:00, una manifestazione di grande levatura culturale e sociale.

La Giornata, istituita da San Giovanni Paolo II, nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna a Lourdes, ad un anno dalla scoperta della sua malattia, vuole offrire spunti di riflessione condivisi sulla condizione del malato, sulla sofferenza e, talvolta, sul senso di impotenza che accompagna i familiari che assistono le persone fragili.

La serata verrà introdotta dagli interventi del Dirigente scolastico Pietro Loconte, dell’assessora alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Vieste, Graziamaria Starace e da Maria Candelma, Presidente dell’Associazione musicale Nuova Diapason e ideatrice della giornata.

A seguire, le testimonianze di chi ha vissuto la sofferenza della malattia sulla propria pelle, per non dimenticare l’importanza dell’umanità nell’assistenza sanitaria.

Previsto anche  il recital pianistico con musiche del compositore e pianista Ezio Bosso, eseguite da alcuni ragazzi della classe di pianoforte della Nuova Diapason e la voce di Michele Bottalico, che ci farà conoscere il grande maestro, scomparso nel 2020, a causa di una grave malattia che lo ha accompagnato per 9 anni.

La serata, la prima a Vieste di questo tipo, vuole sensibilizzare ad una tematica così importante e delicata, nella quale varie sinergie dovrebbero collaborare per allietare ciò che una malato subisce e per creare un mondo in cui tutti abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno, perché, come dice Papa Francesco, “la malattia può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura, dalla tenerezza e dalla compassione.”

La cittadinanza tutta è invitata