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L’ABBANDONO DELLA PINETA DI SIPONTO SIMBOLO DEL DEGRADO DI MANFREDONIA. INVECE DI TUTELARE UNO SCRIGNO AMBIENTALE SI CONTINUA A FAR FINTA DI NULLA

Due alberi di pino, uno in primo piano, l’altro più indietro: entrambi sono sradicati e adagiati su un lato. Facevano parte della pineta di Siponto, quel­la al centro dell’amena borgata, propaggine di Manfredonia, di­rimpetto alla spiaggia che cinge la cornice del golfo adriatico.

Un polmone sempre verde, ma so­prattutto un’oasi di pace e di bellezza, che purtroppo è colpevolmente trascurato se non di­menticato, infatti quegli alberi sono lì da mesi a fare miserevole mostra di sé e a gridare disdoro per chi dovrebbe intervenire e non interviene.

Quei due alberi caduti non sono infatti gli unici esempi di una noncuranza che non ha giustificazioni di sorta: sparsi per la pineta ci sono altri pini caduti e lasciati rinsecchire. Per non parlare dei tanti rami secchi e cadenti che offuscano la bellezza delle chiome di quegli alberi di notevole pregio araldico, simboleggianti “benignità e cor­dialità”.

Ma non è finita: appena di­rimpetto quell’ignobile spettaco­lo, oltre il viale che divide la pineta dada piazza dedicata aUa compianta archeologa Marina Mazzei, giace da diversi mesi un maestoso pino spaccato a metà e appoggiato sulla cabina elettrica, adiacente Ad un ipogeo paleo- cristiano, con la chioma ormai ridotta ad un ammasso di rami secchi, penzoloni sul Canale delle Brecce che attraversa il lido.

Una zona rappresentativa delle me­morie di civiltà millenarie sparse in un vasto territorio punteggiato da testimonianze archeologiche che hanno nel vicino Parco ar­cheologico di Siponto l’espressio­ne più eclatante in corso di sca­vo.

Non c’è veduta peggiore e mor­tificante di quell’insieme di alberi piantati agli albori della nascita di Siponto per abbellire e ingentilire la borgata divenuta località tu­ristica di rilievo, ridotti in quelle pietose condizioni sotto gli occhi di tutti e da tutti snobbati.

Una situazione mortificante che viene naturalmente da lontano e che ha attraversato consessi comunali che a dispetto delle belle parole e delle promesse esaltanti, sono pas­sate sopra con estrema indiffe­renza.

Il calendario ricorda che si è alla vigilia della nuova stagione balneare-turistica e Siponto è tra le mete più gettonate a ragione del mare e delle attrezzature balneari di prim’ordine che garantiscono una accoglienza all’altezza delle aspettative.

Non così si può dire di tutto il resto a cominciare per l’appunto da quella pineta che dovrebbe essere il fiore all’oc­chiello della riviera sipontina. Una questione antica che si se­gnala agli ormai prossimi gover­nanti di Manfredonia nell’auspico che nell’agenda delle cose da fare ci sia anche il rispristino am­bientale di Siponto.