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Situazione Provincia: Mazzone (PdL) risponde a Campo (Pd)

"Le dichiarazioni di Paolo Campo sulla situazione all’Amministrazione Provinciale di Foggia meritano alcune doverose puntualizzazioni, data la gravità di quanto si afferma nella nota del responsabile provinciale del PD:  la particolare vis polemica, degna di miglior causa, e la rancorosa esposizione dei fatti è assolutamente fuorviante, espressione di una cultura ormai superata, quella che si ispirava al principio della delegittimazione dell’avversario, ritenuto in modo aprioristico inadeguato a governare, sempre e comunque. E’ una cultura anacronistica senza alcuna valenza politica positiva, che si esprime in una posizione di pura e semplice negazione. Finora la sinistra non è riuscita ad elaborare una credibile alternativa, concreta e realistica, alle proposte della maggioranza per il governo della Provincia, proposte capaci di rispondere alle attese della gente e alle sfide che le nuove problematiche impongono alla classe dirigente. Noi riteniamo, in tutta onestà, che nel PD resti ancora una ferita aperta, una ferita che risale all’inaspettata vittoria, per loro, del centro destra in occasione dell’elezione per il rinnovo del Consiglio provinciale e la elezione del presidente. La vittoria di Pepe e della coalizione di centro-destra non è dovuta al caso e al destino cinico e baro: essa è dovuta alla forte delusione dell’opinione pubblica provocata dalle fallimentari esperienze di centro-sinistra, alla migliore proposta politica e programmatica della coalizione di centro-destra e al valore aggiunto rappresentato dalla candidatura dell’On. Antonio Pepe alla Presidenza. Stiamo assistendo ad una vera e propria opera, da parte della sinistra, di terrorismo psicologico, iniziata a pochi mesi dall’insediamento del centro-destra a Palazzo Dogana, tendente a minimizzare ogni iniziativa dell’Amministrazione Pepe, a dimostrarne il pressappochismo e la inadeguatezza dei suoi amministratori. Sono state ignorate o minimizzate significative iniziative dell’Amministrazione Provinciale, la quale è stata costantemente sulla scena provinciale, svolgendo in modo egregio l’opera propulsiva e di coordinamento di tutte quelle iniziative che mirano alla crescita della nostra comunità provinciale e alla difesa dei suoi interessi. Non è possibile sottacere quanto è stato fatto dall’Amministrazione Pepe nei diversi settori della sua attività, dalla politica seria e rigorosa del Bilancio, con la spesa sempre sottocontrollo, nel pieno rispetto del Patto di stabilità; nella formazione professionale, dove sono state evitate incursioni clientelari, con la istituzione di corsi non rispondenti alle richieste di mercato; nella politica della cultura, del sociale, dei lavori pubblici con l’approvazione, fra l’altro, del Piano Stradale, fatto proprio da tutte le Amministrazioni comunali. Certo si poteva fare meglio e di più, evitando polemiche e dichiarazioni che hanno spesso distolto l’Amministrazione provinciale dai suoi compiti istituzionali. E colgo l’occasione per sottolineare il comportamento esemplare del Gruppo consiliare del PDL, egregiamente guidato da Paolo Mongiello. Per contro: chiedo al PD di precisare i motivi che hanno portato l’attuale opposizione a Palazzo Dogana a perdere per strada pezzi importanti, tanto che in qualche caso si è dovuto ricorrere al deferimento ai probiviri di un consigliere provinciale che ha avuto il coraggio di anteporre gli interessi della collettività alla rigida disciplina di partito. Al PD vorrei ricordare le disavventure dell’ultima Amministrazione di centro- sinistra a Palazzo Dogana, le crisi esplose improvvisamente e poi faticosamente risolte, con girandola di cambiamenti all’interno della Giunta. Le affermazioni dell’On. Nicandro Marinacci, al quale sono legato da solida e vecchia amicizia, meritano una considerazione a parte per i gravi riferimenti ad una questione morale esistente, a sua dire, all’interno dell’Amministrazione provinciale. Sono affermazioni nella loro genericità e senza riferimenti ad episodi concreti assolutamente inaccettabili. Specie per chi come me, nella sua lunga esperienza politica, ha ispirato la sua azione ad un profondo e sentito rigore morale. Altrettanto mi sento di affermare tranquillamente per la persona del Presidente Antonio Pepe, uomo di grande onestà morale e intellettuale. Marinacci ha il dovere di precisare, altrimenti si apre una frattura politica e personale, non più ricomponibile. L’opposizione di sinistra ha perso una buona occasione per praticare, almeno in questo caso, uno stile dettato a prudenza e senso di responsabilità, dato le persone ipoteticamente coinvolte nel caso. Invece ha cavalcato l’onda demagogica e scandalistica, secondo una cultura alla quale mi sono richiamato in precedenza".

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