Il sindaco Giuseppe Nobiletti evidenzia il +300% ! fatto registrare dalla città del Pizzomunno ad aprile scorso rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti, come conferma dei passi avanti fatti nell’allungamento della stagione turistica. Ma le difficoltà permangono. “Vieste è nel G20 da due anni, siamo tra le prime 20 destinazioni turistiche italiane, al tredicesimo posto e la prima del Centro- Sud. Ma le nostre difficoltà nel destagionalizzare dipendono sicuramente da una grave carenza infrastrutturale”, ha spiegato la vicesindaco e assessora al Turismo Rossella Falcone, albergatrice di professione. “Le altre località godono di collegamenti importanti, che permettono loro di far turismo tutto l’anno. Da noi, invece, i numeri rilevanti sono ancora limitati a 3-4 mesi pur avendo la città principale, Foggia, a 100 km così come la ferrovia, e con l’aeroporto a Bari. Per avere turisti tutto l’anno è indispensabile fare i conti coi trasporti. Lo stesso collegamento con bus navetta con Bari Palese è ufficializzato a ridosso della partenza, non poter programmare nemmeno un simile servizio per una destinazione importante come Vieste significa non poter vendere il proprio territorio al turista di bassa stagione”. La crescita del turismo in Puglia non traduce ancora in aumento di occupazione stabile. “Vieste ha una vera industria turistica, abbiamo strutture che arrivano fino a 400 persone assunte come fossero piccole fabbriche. Dunque i nostri numeri sono rilevanti, riusciamo anche ad avere la permanenza media migliore della Puglia con 4,9 giornate, ma la concorrenza di affitti selvaggi di appartamenti – un problema visto che crea anche una carenza di abitazioni – e la nascita di b&b in qualunque condominio non aiutano l’occupazione. Sono fattori che mettono in crisi le grandi imprese turistiche, il risvolto sociale è enorme per una realtà di 16mila abitanti. Il sommerso incide sul nostro comparto turistico in maniera molto importante. Come Comune quest’anno abbiamo adottato un software che ci consentirà di monitorare le inserzioni pubblicitarie di cui i portali web sono pieni, sulla base delle quali faremo i controlli. Ciò ci consente anche di evitare che si faccia un turismo arrangiato, senza standard qualitativi, magari affittando un sottoscala. Abbiamo inoltre modificato il regolamento della tassa di soggiorno, imponendola anche a chi affitta la seconda casa al turista. Quanto ai b&b, abbiamo distinto tra quelli a carattere familiare e quelli a carattere imprenditoriale per capire meglio i gettiti provenienti da questo settore. Il numero dei b&b è considerevole, tant’è che, abbiamo chiesto alla Regione di poterli limitare con lo strumento urbanistico”.
L.P.
l’Attacco