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Qualità della vita, trend invariato. Occorre shock strutturale

Uno shock strutturale che possa scuotere la città e ribaltare i processi decisionali. E' ciò di cui necessita Foggia, secondo quanto emerso dai dati dell’Osservatorio sulla qualità della vita presentati questa mattina presso la Gema dall’associazione MeglioFoggia. Scuotere Foggia dal torpore, dall’immobilismo, visto che il trend espresso dall’indicatore generale sulla qualità della vita sembra rappresentare una linea di indifferenza. Quella presentata oggi è l’ottava edizione dell’Osservatorio, che consente ad oggi di monitorare la qualità della vita a Foggia dal 1996 al 2005 (l’anno preso in considerazione dall’ultima indagine); ma al variare degli anni l’indicatore rimane invariato. Undici le aree di riferimento prese in esame e illustrate nel dettaglio questa mattina dal responsabile dell’Osservatorio Michele Mazzone. In positivo il trend di benessere economico, cultura, istruzione, servizi alla collettività e al terziario; in negativo disagio, lavoro, popolazione, sicurezza. Stabile il trend dell’area salute. Tra i dati in negativo vale la pena sottolineare la cattiva qualità dell’acqua, l’elevato costo degli appartamenti, la scarsa vendita di quotidiani, l’elevato numero di protesti, l’alto tasso di abbandono scolastico e universitario, il progressivo invecchiamento della popolazione, il tasso di disoccupazione, i delitti contro la persona, i decessi per tumore, i servizi predisposti per la raccolta differenziata. Per il secondo anno consecutivo è stata effettuata anche una indagine basata sulla percezione dei cittadini mediante interviste. E ci sono alcuni dati sui quali vale la pena riflettere: il 69,50% della popolazione giudica in modo negativo lo stato della sanità; l’84% giudica non positivo il livello della scurezza. Il 36% vorrebbe cambiare città. E solo il 46% si dichiara foggiano convinto e felice. Sono state evidenziate comunque le differenze tra il dato oggettivo e quello soggettivo e spesso – è emerso commentando i dati – ciò è da attribuire alla scarsa attività di comunicazione svolta dagli enti locali a beneficio dei cittadini. “Per una società fatta di connessioni – ha sottolineato la sociologa Fiammetta Fanizza – è indispensabile la comunicazione”. Obiettivo dell’Osservatorio MeglioFoggia è anche quello di essere propositivo nei confronti della Pubblica Amministrazione, per migliorare quegli aspetti segnalati in negativo. Lo ha sottolineato anche il presidente di MeglioFoggia, Lanfranco Tavasci, secondo il quale, se è vero, come mostrano i dati, che a Foggia nulla peggiora, poco migliora e dunque cambia poco “è necessaria una scossa”, qualcosa che scuota la città dall’immobilismo.