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Cinquantesimo di elevazione del Tempio di Maria SS. della Libera a Santuario Diocesano.

10 Maggio 1956, Ascensione al Cielo di N. S. Gesù Cristo, 10 Maggio 2006. A cinquant’anni da quell’evento storico, ma soprattutto religioso, il tempio della Madonna della Libera ha celebrato, nell’anno appena trascorso, il riconoscimento del titolo di Santuario.Esso da sei secoli è lì a ricordare l’alleanza tra Dio e il popolo e alimenta da sempre la fede dei credenti. Presenza di Dio nella storia e del Suo progetto salvifico, il Santuario della Madonna della Libera è la memoria efficace dell’opera di Dio, il Suo segno visibile a Cui tendere sull’esempio di Maria, con Maria.
Di questo erano convinti i nostri antenati, che tanto si sono battuti per vedere riconosciuto il privilegio di Santuario anche al tempio che ospita, fin dal 1453, il Sacro Quadro della Madonna della Libera. Commuove la passione e la fede con cui anche sulle pagine de “Il Gargano” essi patrocinavano, negli anni Cinquanta, questa causa. Quanta fede traspare da quelle pagine di giornale! In esse rivivono in tutta la loro straordinarietà la vicenda dell’approdo a Rodi del Sacro Quadro e i miracoli, che nel corso dei secoli hanno reso il tempio di Rodi meta di pellegrinaggi da tanti paesi del Gargano, come, d’altra parte, testimoniano le splendide tavolette votive, che attestano un diffuso patronato della Madonna della Libera in territorio garganico, da Vico del Gargano fino a Monte Sant’Angelo, e negli ambiti più disparati, da quello contadino, a quello marinaro, con una prevalenza per quest’ultimo, che vede come committenti degli ex voto proprio i rodiani, da sempre proiettati sul mare in attività a questo legate. Qualunque sia la reale provenienza del Sacro Quadro, fin dal lontano 1453 tra i rodiani, prima, il Gargano tutto, poi, e la Madonna della Libera si è stabilito un filiale patto di devozione, che ha fatto la storia del tempio, ma anche della crescita spirituale della nostra comunità. Dalla devota e festosa accoglienza, nel momento della miracolosa venuta nella nostra cittadina del Sacro Quadro, la fede in Esso si è andata man mano rafforzando, sì da diventare incrollabile come il Sasso, che ha accolto dapprima la Sacra Immagine e che, sfidando i tempi, è ancora possibile osservare alle spalle dell’altare maggiore, su cui si innalza il trono mariano. Di pari passo con la fede è poi cresciuto il tempio, soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, fino ad assumere un assetto pressoché definitivo in anni recenti. Questa storia e questa fede sono state richiamate durante le celebrazioni ad opera del Rettore, don Michele Carrassi, il cinque Agosto scorso per le strade e nella piazza di Rodi. Di questa storia e di questa fede, che da sei secoli vede al centro il tempio della Madonna della Libera, ha tenuto conto il Decreto di Mons. Andrea Cesarano per giungere al fatidico e tanto atteso pronunciamento:«Decretiamo La Chiesa di Santa Maria della Libera in Rodi Garganico è elevata a Santuario Mariano Diocesano con tutti i diritti privilegi ed effetti canonici inerenti a tale speciale titolo».  A cinquant’anni da quella proclamazione, poi, una felice coincidenza ha messo in rapporto l’elevazione del tempio della Libera a Santuario, con un evento di dimensione diocesana, la “Peregrinatio Mariae” e l’anno Mariano missionario, indetto da Mons. Domenico D’Ambrosio, per ridare slancio al progetto salvifico, di cui Maria è la protagonista indiscussa, la guida sicura. Una felice coincidenza che ci spinge, sulle orme dei nostri avi, a ritrovare la loro autenticità di fede e di devozione, sì che al completamento del tempio si accompagni il rinnovamento interiore, delle nostre anime così profondamente lacerate dalle contraddizioni del presente, ponendoci ancora una volta, alle soglie del terzo millennio, sulle orme di Maria.
Pietro Saggese