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Francescano scrive per l’ASL FG1: “Apriamo un dibattito con i cittadini”

Don Mario Francescano, presidente del Comitato Etico ex ASL/FG1, ha scritto al Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica Roma, ai Capogruppo del Consiglio Regionale della Regione Puglia, al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Puglia, ai capogruppo del Consiglio Della Provincia di Foggia e agli amministratori locali di Nord Capitanata, Gargano e Sub Appennino sull’annoso problema dell’accorpamento della ASL/FG1.
Di seguito riportiamo interamente la missiva.

Egregio  Signore,

chiedo solo qualche minuto e spero di non annoiarla. Torno a scrivere in qualità di presidente Comitato Etico ex ASL/FG1. Dato che non sto avendo risposte di alcun genere alla mia lettera, inviata nei giorni scorsi, sia dai coordinatori dei partiti di maggioranza dell'attuale governo nazionale e regionale sia da quelli dell'opposizione, sento in coscienza di riportare, ancora una volta, alla vostra personale attenzione un episodio, a dir vero increscioso. E questo che sento di fare, a differenza dei tanti politici locali che sembrano essere anestetizzati non so se da santa indifferenza oppure da timori, lo considero un bene per il nostro Meridione sempre più penalizzato da logiche programmatiche di partito che volano molto alto, molto oltre ai tre metri sopra il cielo.

Così le scrivo, ancora una volta, per invitarLa ad aprire con i cittadini un serio e consapevole dibattito su ciò che sta accadendo nella nostra ex ASL/FG1 che, come lei sa benissimo, è stata selvaggiamente accorpata all'intera provincia senza il coinvolgimento dei soggetti operanti sul territorio. L’assordante silenzio da parte dei politici locali e di istituzioni locali alla mia prima lettera mi trasmette una strana sensazione che ora provo a riassumerla in questa frase: “tanto prima o poi la smetterà di rompere… e così caduto nel dimenticatoio ci lascerà lavorare in pace”. E intanto tutto continuerà a cadere dall'alto senza sapere se a beneficio o a discapito del nostro territorio.

Quello che è accaduto al nostro Comitato etico di cui, sono stato da qualche anno, Presidete non può passare inosservato, come inosservato non può passare un accorpamento selvaggio che non tenga conto dei problemi e delle esigenze del territorio. Non può passare inosservato il fatto che ora esista un Comitato etico provinciale che non tenga conto della realtà sanitaria di San Severo. In questi ultimi anni si è lavorato bene all'interno del Comitato etico della ex ASL/FG1 per la presenza di figure di alta esperienza e professionalità in campo dirigenziale, medico, clinico, farmaceutico, giuridico, bioetico, epidemiologico, infermieristico, sociale ecc… E colgo l'occasione per ringraziare tutti i membri per l'altissimo profilo professionale e morale e per il grande impegno profuso nel lavoro, quasi sempre gratuito. Ora un destino a dir vero crudele si è servito di  una  delibera con firma dell'attuale Commissario straordinario della attuale ASL/FG provinciale a porre fine selvaggiamente ad un lavoro certosino fatto unicamente per il bene dei malati e della ex azienda ASL/FG1. Tanti i pareri etici espressi con criterio a protocolli di sperimentazione. La prova di questo lavoro sta nell’archivio: carta canta….

Mi aspettavo almeno un incontro perchè a tutti venisse data la opportunità di essere almeno interpellati sull'intenzione immediata di formare un Nuovo Comitato etico provinciale per deciderne i criteri di formazione. E invece ci si ritrova un Comitato etico provinciale abortito senza che sia potuto ancora nascere il nuovo soggetto giuridico territoriale con un regolamento che indichi nuove modalità e compiti dirigenziali. Ne il Commissario e né il sub commissario sanno, a quanto mi risulta, quale il compito che gli spetta in questa nuova fase di riorganizzazione. Almeno si poteva attendere con pazienza al raggiungimento di questo primo obiettivo, così come mi era stato detto dal dott. Troiano in un incontro tenutosi  lo scorso 8 febbraio. Avevo garantito all’attuale Commissario straordinario: tanto dialogo oltre che collaborazione dato che mi occupo in Diocesi di pastorale della carità e della salute. Eppure…..lo devo ammettere, la delusione è stata tanta!  A domanda risposta: ma che fretta c'era…, recitava una vecchia canzone di Loretta Goggi. Perchè correre tanto così da portare a tanta umiliazione il nostro territorio, la nostra azienda, il nostro Comitato etico…

Le mie personali perplessità manifestate nell'immediato  ad un sondaggio on line, che l'Ordine dei Medici della Provincia di Foggia aveva attivato, ora sembrano essere fondate in piccola parte: parlavo di allontanamento delle istituzioni sanitarie dai cittadini… parlavo di regressione dei servizi…parlavo di probabile disorganizzazione e disinformazione…e parlavo anche di un possibile, non augurato, non coinvolgimento o di esclusione dalle stanze dove si decide non solo della salute ma anche della sorte dei cittadini…Se il 60% degli intervistati hanno espresso un parere contrario, come il mio,  all'accorpamento per diventare un’unica ASL/FG provinciale una ragione deve pur esserci. Da questa triste vicenda credo che ciascuno debba potersi interrogare: se la strada che si sta percorrendo sia quella giusta oppure no. A deciderlo credo debbano essere i cittadini i quali devono sapere cosa sta realmente succedendo. La storia triste della TAV e di tante altre vicende deve poterci almeno interpellare. Il sistemo democratico è sempre quello vincente.

Ritengo che il compito nobile della politica sia quello di informare e rendere partecipi, non sulla carta, i cittadini nei processi di cambiamento che si valutano come il male minore di una scelta: in questo caso escludo che sia il maggiore, lo spero per la buona coscienza di chi ci ha ricevuto il mandato di esercitare il potere delle scelte giuste e sagge. Tornare ad essere soggetti attivi della propria salute credo che sia un sacrosanto diritto di tutti, di ogni singolo cittadino. La salute appartiene a tutti e a ciascuno e soltanto a chi è chiamato a decidere per programmare, e non imporre, politiche sanitarie. In questo momento non mi interessa il colore politico o poter decidere da quale parte stare. Non mi interessa che uno vada contro l'altro per vantarsi di aver fatto qualcosa che evochi sterilità. In questo momento chiedo di uscire dal torpore e cercare di attivarsi con scelte che diano dignità e protagonismo al nostro territorio già martoriato dalla eccessiva burocrazia, dalla lentezza dei servizi oltre che dalla loro poca efficienza. Una miscela alquanto esplosiva…ma che trova codarda rassegnazione. A pagare il prezzo, non solo con le tasse, sono i cittadini, quelli più deboli in salute e nelle tasche, quelli che piangono. Ora come cittadino di Capitanata mi ritrovo a perorare una causa che non pensavo minimamente di fare se non fosse stata per quella delibera, che non avendo saputo attendere la primavera, ha spazzato via il Comitato etico della nostra ex ASL/FG1. Ogni aborto lo considero un delitto per la civiltà perché obbedisce ad una perversa logica, la stessa che ha motivato l’istituzione del nuovo Comitato Etico di una Azienda provinciale foggiana senza testa e, quindi senza soggetto giuridico, la logica del : "con l'acqua buttiamo via anche il bambino". La lascio immaginare cosa starà accadendo per il resto se tutto risponde a questa orrenda logica, frutto di inciviltà. Ma questo mi interessa poco…

Vi chiedo per favore: ridateci il nostro Comitato etico per ora…magari successivamente, se i nostri politici di Capitanata, del Gargano e del Sub Appennino lo vorranno, anche una ASL/FG1 con una testa capace di attivare servizi efficienti all'utenza al di la degli interessi della politica e dei singoli partiti che si lasciano tentare non poche volte da giochi inopportuni. Le chiedo di potermi dare un suo parere e magari portare anche a conoscenza questa mia ulteriore lettera affinché a tutti e a ciascuno (amministrazioni locali, associazioni assistenziali, di volontariato, culturali, sindacati…ecc.), sia data l’opportunità di poter esprimere un proprio parere sull’opportunità di creare una ASL/FG provinciale unica. Ribadisco, in una sana Democrazia gli strumenti sono tanti: ad es. un referendum territoriale circoscritto al nord della Capitanata, al Gargano e al Sub Appennino Dauno. Mi rendo conto di averLa importunata per qualche minuto e La ringrazio di questo. In attesa di un riscontro positivo alla presente, le invio cordiali saluti.

don Mario Francescano