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I mali dei giovani: sesso libero, internet e piatti pieni

Il 66,3 per cento dei ragazzi tra i 14 ed i 20 anni segue una dieta libera senza che siano seguiti da nessun medico. Il 76,3 per cento, mangia fuori pasto. Il 60,9 per cento dei ragazzi ha rapporti sessuali senza precauzioni. Il 55,9 per cento fornisce dati personali sulle chat di Internet, e nel 21,9 per cento dei casi incontra persone conosciute su Internet. Questi alcuni dei risultati più significativi, ricavati da un’indagine svolta sulla base di un questionario-sondaggio, somministrato ad un campione di mille studenti di cinque istituti superiori di Foggia, e resi noti durante la conferenza, organizzata in collaborazione con il Rotary club: “Questi nostri grassi, disattesi, sospesi, adolescenti on line nella terra di mezzo”. L’idea, nata da Maria Buono, docente del liceo psico-pedagogico “Poerio”, ha seguito lo scopo di conoscere e far conoscere, le dinamiche relazionali personali e sociali, oltre che le esigenze quotidiane dei giovani che abitano il nostro territorio. I risultati raccolti sono poi stati rielaborati dai ragazzi stessi, perseguendo il fine di verificare le loro dinamiche relazionali, le abitudini alimentari, i bisogni e le aspettative dei coetanei di Foggia. Gli esiti non sono stati molti confortanti, almeno in alcuni distinti settori. I ragazzi tendono sempre di più all’isolamento, tanto da passare maggior tempo a parlare virtualmente che dal vivo, e spesso davanti ad un panino farcito di alimenti insalubri, e ad orari in cui magari si dovrebbe fare sport. Sono i ragazzi a svolgere attività sportiva molto di più delle ragazze, il 44,7 per cento, contro il 24,6 per cento. Altro tasto dolente, il sesso. Le precauzioni vengono usate solo nel 26 per cento dei casi tra ragazzi, e ciò aumenta i pericoli di malattie sessuali, di ragazze madri o costrette ad interrompere una gravidanza indesiderata, ma soprattutto è indice di superficialità. E durante l’incontro è stato detto che bisognerebbe attivare corsi di educazione all’affettività, prima che alla sessualità, in modo da responsabilizzare alla protezione del partner, anche i giovanissimi, e rendere efficace la presenza e l’intervento dei CIC (Centro informazione e consulenza) all’interno delle scuole. Poi c’è Internet. Qualcuno ha detto che i mali del secondo novecento sono stati, il movimento studentesco ’68, le lotte armate ’77 e Windows ’95. In effetti Internet, resta un’arma a doppio taglio. Ha sicuramente migliorato il lavoro di molti, ma ha brevettato una rete di comunicazione alternativa, che ha prodotto una sedentarietà tale, da emarginare i rapporti sociali di pelle, rinchiudendoli in uno schermo da 17 pollici. Altri dati emersi dal sondaggio dicono che i giovani parlano poco con i genitori, e se osano, preferiscono farlo con la madre. Tra il 20 e il 30 per cento fumano sigarette e spinelli, e la stessa percentuale si tatua o fa il piercing, soprattutto per avere un ornamento corporeo e suscitare curiosità. Questo a poche ore dalla provocazione del ministro dell’interno Amato, che ha richiesto l’antidoping agli studenti, dimostrando così, di non conoscere da vicino i mali dei giovani.
Luca Preziusi