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Commento “a freddo” alla classifica delle vele della Guida Blu di Legambiente Gargano

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di fare qualche commento alla classifica delle vele della Guida Blu, stilata da Legambiente e Touring Club. Lontano dalla notizia, al fine di ottenere orecchie più serene. In Puglia è stata premiata Nardò (5 vele) e buono risulta essere in generale il piazzamento delle localiità salentine. Colpisce invece l'arretramento del Gargano, vittima di una disattenzione abbastanza diffusa alla qualità ambientale del territorio. E' importante perseguire politiche di sostenibilità che rendano i comuni costieri più attenti alla gestione dei rifiuti, al contenimento degli sprechi, al miglioramento dei servizi per il turista, assicurando anche una quota consistente di spiagge libere. In particolare pesa, in alcuni comuni, un deterioramento delle politiche urbanistiche che non sono in grado di contenere l'abusivismo edilizio e l'urbanizzazione selvaggia. Sul Gargano ci sono comuni con piani di fabbricazione che datano anni '70, come a Peschici (2 Vele), completamente inadeguati a far fronte alla mutata sensibilità di cittadini e turisti. Nella classifica di quest'anno sono state introdotte alcune novità, come la valorizzazione dei monumenti storici e la loro accessibilità da parte dei visitatori. Questo parametro ha portato a delle piccole rivoluzioni nella classifica, penalizzando soprattutto quei comuni che non hanno ancora visto risolvere casi annosi riguardanti il recupero di beni culturali importanti. E' ancora il caso di Peschici, disceso in classifica anche per via dei mancati interventi sull'Abazia di Kàlena. Al contrario Monte Sant'Angelo (3 vele) deve proprio all'introduzione di questo parametro l'aumento di una vela, per la ricchezza del suo patrimonio monumentale e museale e per la sua alta visitabilità. Degna di nota la performace di Rodi Garganico (3 vele), premiata grazie alla raccolta differenziata, che supera il 20%, ed alla particolare attenzione per gli utenti portatori di handicap. Le Isole Tremiti (3 vele), fino a qualche tempo fa regine del mare, nonostante le acque ancora eccellenti, arretrano per le politiche di gestione del territorio e perchè la riserva marina non decolla. Mentre Vieste (2 vele), oltre che per il troppo cemento è stata penalizzata sopratutto per le difficoltà che hanno turisti e residenti di trovare spiagge libere.