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Riceviamo e pubblichiamo:

“Gli operatori turistici di Vieste snobbano le nostre aziende, non ci fanno lavorare, ma in compenso siamo “buoni” a fare beneficenza ”.

Caro Direttore,

immagino che abbiate ricevute tante lettere di ringraziamento per quello che avete fatto durante e dopo dell’immane disastro che ha colpito il nostro Gargano. Mi associo. E vi ringrazio. Qualcuno, spero, che abbia finalmente colto la vostra funzione. Funzione che assolvete muovendo anche la nostra economia. Infatti sono un vostro inserzionista. E vi ringrazio perché date l’opportunità alla mia azienda di essere visibile e di farla conoscere. Sono uno dei tanti piccoli grandi imprenditori di questo nostro martoriato paese. Piccolo, perché la mia ditta è piccola, grande perché ho voluto scommettere sul mio Paese e rimanere qui a combattere. Sapessi quanta fatica! Mi permetta un piccolo sfogo:alcuni operatori turistici di Vieste sono fatti in questo modo, preferiscono dare linfa a fornitori esterni non di Vieste, tutto questo a svantaggio dell’economia del paese. Questo perché secondo loro non hanno bisogno di noi, perché loro campano con i turisti e non con i viestani……Però può capitare che sfortunatamente ci sia un incendio e qui il viestano entra in campo per dare tutto se stesso a servizio anche di questa fetta di operatori turistici…………Ho contribuito all’occoglienza smenandoci (non è elegante dare numeri). Ne ho tratto beneficio d’animo. Così andava fatto per umanità e perché siamo tutti sulla stessa barca. E così ho fatto. Loro no, per carità, loro imperterriti continuano per “i fatti propri”. Credendosi i soli depositari dell’economia. Sicuramente furbi…ma credere d’essere più furbi di tutti gli altri… sinceramente è un po’ troppo. Guai a ringraziare i nostri commercianti, a metterli in condizioni di lavorare.……..A buon intenditore, poche parole…………

D.S.

 

Caro D.S.

…è il classico “nessuno è profeta in patria. Non lo dire a noi. Poi c’è la questione del “dio denaro” che sicuramente non sarà lo sterco del demonio ma ha cambiato profondamente l’animo dei “nostri”.  A mio modestissimo parere non ci resta che una flebile speranza che capiscano che il denaro è come il letame che non serve se non sparso.

 Buon lavoro.

ninì delli santi