Fatta sgombrare la palazzina ottocentesca “la casa rosa”
Ad un mese dal rogo di Peschici, che ha devastato il patrimonio ambientale del Gargano e provocato tre morti, oltre ad aver avuto ripercussioni negative per il turismo, altri tre incendi sono divampati ieri in Capitanata: due sul Gargano, a Monte Sant'Angelo e a Vieste, e un altro nel Subappennino dauno, a Sant'Agata di Puglia. A Vieste ieri mattina l'allarme è scattato poco dopo l'alba. Per fortuna ha funzionato il piano d'emergenza con il quale si é riusciti, nel giro dì un paio d'ore, a domare le fiamme e mettere in sicurezza alcune abitazioni. Il fuoco è divampato, intorno alle 5, in località Costella-Ambrenella, un'amena località a circa sei chilometri da Vieste, interessando, complessivamente, 12 ettari di macchia mediterranea, pineta e uliveto. Alimentate dal forte vento da nord ovest, le fiamme hanno seriamente minacciato una palazzina ottocentesca a due piani, che i viestani chiamano «la casa rosa», i cui abitanti sono stati fatti sgombrare. L'intervento immediato di forestali, vigili del fuoco, volontari e carabinieri ha impedito il propagarsi delle fiamme alle abitazioni che alla fine non hanno subito alcun danno. Interrotta per tutto il tempo necessario alle operazioni di spegnimento la statale 89 per Peschici. Per le operazioni di bonifica sono stati impiegati un canadair della protezione civile e un elicottero del corpo forestale dello stato. Meno grave l'incendio che ha distrutto alcuni ettari di bosco nel territorio di Monte Sant'Angelo, anche se vigili e forestali hanno continuato a lavorare fino a tarda notte. Il terzo rogo nei boschi di Sant'Agata di Puglia, verso l'Irpinia, Anche in questo caso l’incendio è stato alimentato dal forte vento. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri della Forestale che hanno spento i principali focolai.