Nasce un protocollo con procedure standard contro le emergenze. Dopo Lazio e campania la Puglia sarebbe la terza regione del sud a dotarsi di questo strumento. Verso un catasto delle aree incendiate. Risorse umane da ottimizzare.
Aree a rischio incendi ed alluvioni, nasce un piano comune e condiviso per affrontare l'emergenza in Puglia unitamente alla creazione del catasto delle aree incendiate. È il dipartimento nazionale della Protezione civile che (in collaborazione con il proprio organismo regionale), sta diffondendo il «manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale ed intercomunale di protezione civile» in gran parte del Meridione. L'obiettivo è creare una sorta di protocollo con procedure standard al quale i sindaci, a cui è attribuita la responsabilità per la protezione civile, possano fare riferimento e affidamento nel predisporre gli interventi anche grazie al concorso di più soggetti istituzionali. La Puglia, dopo Lazio e Campania, è la terza regione al Sud (precède Calabria e Sicilia), ad essere dotata di una metodologia condivisa per fare fronte ai gravi dissesti ambientali dovuti ad incendi e alluvioni, così come predisposto da una direttiva governativa. Ieri in Prefettura s'è svolto l'incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti di prefetture pugliesi, Regione Puglia, Province pugliesi, vigili del fuoco e corpo forestale con i funzionari della Protezione civile ad illustrare materiali e sistemi operativi. Inoltre devono essere individuate le aree a rischio sia sul fronte degli incendi sia sul fronte idrogeologico in modo da poter predisporre azioni di prevenzione mirate. Di fatto, con la riunione tecnica di ieri si apre un processo di sostegno alle amministrazioni comunali, prime ad essere investite dalle emergenze sul territorio, in modo da fornire loro informazioni utili e puntuali, ma senza sovvertire la struttura organizzativa esistente. A fare gli onori di casa il prefetto Carlo Schilardi. «In Puglia siamo stati i primi a svolgere un lavoro intenso in questo campo grazie al gruppo di lavoro per Bari, che ci consentirà di affrontare meglio il protocollo», afferma ricordando il recente incidente di Monopoli, dove «tutto è passato dalla nostra organizzazione». Riflettori accesi anche su un'altra novità annunciata dopo l'estate, che ora diventa operativa: istituzione del catasto delle aree incendiate . «È importante per combattere le speculazioni – aggiunge Schilardi – . Grazie alla forte collaborazione con il dipartimento della Protezione civile, gli Enti locali sanno di non essere più soli in questo campo». Quindi il Prefetto punta tutto su prevenzione e migliore utilizzo delle risorse umane. Forte e chiaro l'assioma di partenza: non è vero che a più incendi debba corrispondere un aumento del personale impiegato per domarli. «Occorre dare un premio a chi lavora e rompere un sistema perverso», afferma Schilardi affidandosi poi ad una sorta di formula: «Meno incendi, meno risorse umane impiegate, più prevenzione, più premi a chi lavora».