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Caritas, accettare gli altri per crescere

E´ stato presentato il dossier statistico 2007 sull´immigrazione nell´Unione Europea. L´apertura verso il popolo dei migranti.

Si sa, in tema di immigrazione, é stato detto tutto ed il contario di tutto. Ma se avevano ragione i Romani quando affermavano repetita iuvant, allora dobbiamo credere che parlarne in continuazione sia sintomo di una evidente consapevolezza del cambiamento epocale che sta attraversando il nostro paese ma non solo, l´intera Europa. Fino alle guerre mondiali erano gli Europei ad emigrare verso altri continenti, a spingersi fino all´altro capo del mondo per trovare un po´ di fortuna.
Il trend degli ultimi anni ha chiaramente capovolto la situazione e l´Italia, l´Europa, da paese di emigrazione si é trasformato in paese di immigrazione. Verso il nostro continente si spostano cittadini provenienti dalle zone povere, Africa, Asia, Sud America, o Europa dell´est.
Attualmente, come si evince dal dossier Statistico 2007 sull´immigrazione, presentato lo scorso 30 ottobre presso l´auditorium della biblioteca provinciale Magna Capitana durante il seminario di studi Immigrazione, diritto d´asilo, status di rifugiato che l´Università di Foggia ha organizzato in collaborazione con la Provincia di Foggia e la Caritas Diocesana, l´incidenza degli immigrati é del 5,6% sulla popolazione europea complessiva con variazioni notevoli da stato a stato.
I due terzi della popolazione sono costituiti in parte da non comunitari: il 32% da europei non UE (turchi, russi e balcanici), il 22% da africani (per lo piú provenienti dalle regioni settentrionali), il 16% da asiatici e 15% da americani in gran parte latinoamericani). Questi i dati venuti fuori analizzando la situazione europea; se invece volessimo osservare da vicino ció che accade in Italia dovremmo sottolineare innanzitutto il fatto che il nostro paese, dopo la Germania e la Spagna, é tra i piú grandi paesi d´immigrazione dell´Unione Europea. Ha inoltre il primato negativo in quanto a invecchiamento della popolazione e l´incremento della natalità, registrato tra il 1995 e il 2005, che é da attribuirsi proprio alle donne immigrate. Il dossier Caritas/Migrantes, presentato in contemporanea in diverse città d´Italia, mette in evidenza l´insieme di fattori che hanno reso l´immigrazione radicata e indispensabile per la crescita del nostro paese. Le caratteristiche costanti che vengono prese in considerazione nel dossier – distribuzione differenziata sul territorio, provenienza da diversi paesi, crescente esigenza di spazi di partecipazione, etc – influiscono sull´assetto territoriale e fanno insorgere anche nuovi problemi tanto da indurre il legislatore e gli operatori del settore ad interrogarsi sulla qualità delle politiche di accoglienza.
La Puglia sta vivendo una sorta di radicamento dell´immigrazione con oltre 70.000 cittadini stranieri regolari e Foggia é la seconda provincia, dopo Bari, ad accoglierne il piú alto numero, pari a 17 mila. Non si tratta dunque solo di decidere su ingressi, permessi di soggiorno, il mercato occupazionale ma di fornire risposte ed obiettivi validi per promuovere una vera società interculturale ed interetnica. Bisogna dunque fare ulteriori passi in avanti sul piano legislativo, ma anche sul piano operativo. 'Gli immigrati giungono in Italia e alcuni di loro richiedono lo status di rifugiato o asilo politico. Respingere queste richieste significa, per molti di loro, una condanna all´illegalità o addirittura alla morte.' ha sottolineato l´avvocato Caterina Boca del servizio Legale caritas Diocesana di Roma presente al seminario. 'Un passo avanti potrebbe essere riconoscere ai due termini, status di rifugiato e asilo politico, due valenze diverse perchè purtroppo spesso si confondono nella legislatura.' ha poi suggerito il professor Gianpaolo Ruotolo (in foto), ricercatore di diritto internazionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Foggia.
E´ necessario creare un´apertura verso gli altri, verso quel popolo di migranti che costituisce una ricchezza e non una fonte di problemi come invece vengono considerati gli immigrati tra l´altro da un popolo, quello italiano, che dimentica in fretta la propria storia e cancella le immagini di un passato recente, quando subiva sulla propria pelle la discriminazione altrui.